Un brutto risveglio per il Teramo, quello di oggi, dopo la sconfitta subìta ieri al Riviera delle Palme. Una sconfitta che dice tanto, seppure la gara sia stata fortemente condizionata da interpretazioni della terna arbitrale che lasciano spazio ad ampie recriminazioni, da parte dei biancorossi.
Un primo tempo noioso, in cui l’unica impennata è stata l’occasione fallita a pochi metri dalla porta dall’avanti Lonardo. Palladini schiera una Samb con quattro under, anche considerando la squalifica di Eusepi, il giocatore più importante dei rossoblù.
Pomante conferma il calcio che ha in mente: fuori Ferraioli ed Esposito, dentro Cum e Baumwollspiller, successivamente vittima di un grave infortunio.
Nella ripresa, proprio mentre il Teramo inizia a guadagnare terreno, la Samb assesta un doppio colpo: prima con Guadalupi, dimenticato dalle retrovie biancorosse nel lato di destra dopo l’incursione di Fabbrini, poi con una ripartenza di Lonardo (forse fallosa su Cipolletti) che mette in mezzo la palla facile per il 2 a 0 di Kerjota. La partita sembra finita, ma l’estremo difensore della Samb compie un errore marchiano, non uscendo, su una punizione ben calciata, dall’angolo di destra, da Pietrantonio, che si infila incredibilmente nel set nel tentativo vano di Candellori.
Alla fine della gara, mancano ancora quasi 20 minuti, ma il Teramo non è in grado di scalfire l’assetto rossoblu.
Cosa ha detto questo gara? Il Teramo è una buona squadra, che gioca un bel calcio, ma che soffre una certa sterilità offensiva. Ma non solo. La partita del Riviera delle Palme ci riferisce di una certa fragilità difensiva, quando il reparto arretrato viene attaccato in velocità. Riteniamo che, con l’organico a disposizione, il Teramo abbia – sino ad ora – ottimizzato le proprie possibilità, andando ben oltre le più rosee aspettative. Ora, arriva il mercato. In realtà, nella finestra di Dicembre non vi sarebbero opportunità speciali, proprio perché riservato al calcio dilettantistico. A Gennaio, di contro, con la finestra di mercato professionistico, allora vi sarebbe la possibilità di pescare calciatori in grado di far compiere al Teramo un balzo di qualità.
Il nostro suggerimento è sempre lo stesso: un difensore centrale di esperienza e qualità in grado di far giocare la squadra sin da dietro e capace di saltare l’uomo per spezzare il pressing degli avversari, nonché una punta di maggiore movimento che abbia il dono di vedere la porta. Così com’è l’organico, il Teramo potrà comunque competere, sino alla fine e mercato degli altri permettendo, per le prime posizioni, considerando che, al momento, ancora non si vedono squadroni schiacciasassi. Altro tema sarebbe quello di individuare, qualora non disponibili in casa, under di caratura in grado di giocare alla pari con gli adulti. Abbiamo notato che ogni squadra schiera o mette in panca calciatori classe 2006, 2007, ma anche 2008. Non è il nostro caso: non ne abbiamo in grado di giocare o vi è timore di schierarli?
Nella partita di ieri, è difficile eleggere il migliore in campo. Sarebbe comunque un migliore relativo, cioè uno dei meno peggio. Forse, è Messori – il giocatore con maggiore esperienza nel calcio che conta – quello a garantire la migliore prestazione. E’ in partite come quella di ieri, in un ambiente difficile, al cospetto di un nutrito pubblico antagonista, che si vede lo spessore del calciatore, al di là delle qualità tecniche.
Notte fonda a Notaresco, dove passa l’Ancona per uno a zero grazie all’ex talento delle giovanili del Cesena, Amadori.
Infantino o no, la squadra vomanese è, ora, ultima in classifica. Non serve mercato, tanto per fare. Occorre un cambio sostanziale di indirizzo, prima di procedere a rafforzare l’organico, acclarato quello attuale, anche per alcuni epidosi sfortunati, non riesce ad uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione.
GIGIRRIVA