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calciopalloniUn derby, che non è mai stato troppo un derby, per storie calcistiche diverse, quello che domani vedrà di fronte i biancorossi di mister Pomante contro i gialloblù di mister De Feudis. L’Aquila ha due punti in più in classifica ed è seconda, il Teramo è terzo per effetto di un pareggio in più. Altrimenti, lo score delle due formazioni è identico: + 7 in differenza reti. L’Aquila segna un po’ di più, il Teramo subisce un po’ di meno. 

Veniamo agli organici. Da una parte, una squadra, il Teramo, il cui allenatore è stato capace di massimizzare le performances di una rosa con molti esordienti e qualche giocatore esperto. Gli approdi di Angiulli, Cum e Messori contribuiranno, senza dubbio, a garantire altri propositi tecnici e tattici. Il Teramo ha iniziato questo campionato senza particolari ambizioni, se non quelle insite in ogni persona di sport. Di certo, gli esperti, che in taluni casi ne sanno meno di quelli del bar dello sport, non la inserivano tra le candidate al successo finale. Qualcuno, profetizzava – dopo le prime partite vinte – momenti più duri. Che non sono mai arrivati. I fatti sono fatti: il Teramo è terzo in classifica, a soli due punti dalla seconda e a più undici dalla zona play out. Miracoli calcistici? No, semplicemente tanto lavoro e qualità dello staff tecnico e dirigenziale. 

E se domani il Teramo riuscisse a fare propria l’intera posta in palio, allora sarebbe il caso di frequentare di più il bar dello sport. 

Scherzi a parte, la visione del bicchiere mezzo pieno è l’anticamera del successo. La Città di Teramo ha fatto scelte precise e non ha inseguito nomi altisonanti che, magari, avrebbero giocato tra i dilettanti solo per diletto. Senza garra e senza legame con la comunità, con i tifosi, con i colori. E, invece, pur dinanzi a giocatori di rango normale, domani il Teramo ha la possibilità di concludere il 2024 da seconda in classifica. Solo due anni fa, la Teramo calcistica fece Natale dietro alla Val Turris(sì, la Val Turris), nel campionato di Promozione. Cosa desiderare di più? Solo che i biancorossi, come ha detto Pomante in conferenza stampa, chiuda un magnifico 2024 in bellezza, regalando ai propri tifosi un secondo posto inatteso. Torniamo alla gara. Probabile l’ingresso di Federico Angiulli sin dal primo minuto, mentre vi è incertezza sullo schieramento, che viene considerato alternativo, di Touré o D’Egidio. Conferma per il pacchetto difensivo che, sino ad ora, al netto della complessiva inesperienza (il portiere e i 3 difensori isono esordienti, di cui tre under), ha svolto in toto il proprio compito. 

In casa L’Aquila, c’è abbandonanza di scelte, seppure De Feudis ha già dichiarato che confermerà la formazione utilizzata nelle scorse gare. E torniamo alla questione organico, questa volta in casa rossoblù. Certamente, gli aquilani hanno un organico, sulla carta superiore. Due i giocatori di maggiore esperienza: Misuraca e Giandonato, con pregressi in B e C. L’altro giocatore che ha una significativa esperienza tra i professionisti è l’attaccante Mattia Persano. Non ci siamo dimenticati degli italo-argentini Banegas e Belloni, che però il calcio professionistico lo hanno solo sfiorato. Il primo, però, ha già messo a segno 8 reti in 15 gare (calcia punizioni e rigori), mentre il secondo ha all’attivo 3 marcature. 

Insomma, L’Aquila è certamente una buona squadra, ma non è il Real Madrid. A San Benedetto, nella gara clou, incassò una manita. La seconda sconfitta è maturata, in casa, contro il non irresistibile Fossombrone (anzi Forsempronese). Insomma, i biancorossi, con l’ausilio dei propri tifosi, potrebbero spingersi sino a dove osano le aquile, per coronare una prima parte di campionato entusiasmante equasi miracolosa. Sul fronte mercato, dopo il saluto di Roberto Furlan, accasatosi a Montorio, sono andati via anche Sanseverino (Angolana) e il giovane Aldo Varani (Pontevomano). Perché in fondo, nel calcio e nella vita, nemo propheta in patria (sua).
GIGIRRIVA