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calciopalloniIn casa Teramo, nelle ultime ore, tira un brutta aria. Proprio alla vigilia della difficile, anzi decisiva gara con il Fossombrone (Forsempronese). Saranno indisponibili Thiago Menna, ma soprattutto l’esterno offensivo Pavone, il miglior giocatore biancorosso nel girone di andata. L’assenza di Menna potrebbe essere ben compensata da Christian Cangemi, anche considerando che tra gli avversari gioca un certo Francesco Casolla, giocatore brevilineo (1,67 m.), ma molto rapido e che potrebbe creare notevoli scompensi ai lunghi biancorossi. Domani, il Città di Teramo deciderà se stazionare ancora nelle prime posizioni oppure se iniziare a guardarsi alle spalle. Il girone F di serie D ha palesato grande equilibrio. Sbandierato come un campionato durissimo, in realtà sta facendo emergere un non irresistibile Sambenedettese, così come appaiono normali le inseguitrici. Il Fossombrone è la tipica squadra di categoria, con un buon attacco (Casolla, Broso e kyeremateng), con un 2006 di sicuro interesse (Fraternali) e un 2007 (Podrini), con 9 gare all’attivo. Pomante, per la gara di domani, ha convocato per il difensore centrale 2007 Ulissi, il centrocampista Manuel Fava (2007) e l’esterno sedicenne Leandro Di Giacomo (2008), a riprova della condizione di momentanea difficoltà di organico. Il Teramo, infatti, è intensamente sul mercato, alla ricerca, quantomeno, di un difensore centrale e di un centrocampista. Non giocherà dall’inizio il nuovo arrivato Lorenzo Chiarella. A proposito di carenza di organico. Da alcuni giorni, tiene banco la questione Ferraioli. Il giocatore – secondo la società – avrebbe chiesto di essere ceduto. Il Teramo avrebbe assentito alla cessione all’Angolana (Eccellenza), tra lo stupore dei supporters teramani, che considerano Emanuele Ferraioli una bandiera. Alla base del divorzio, vi sarebbero anche piccoli screzi occorsi in un allenamento, dinamiche che, com’è noto, fanno parte del mondo del calcio, sin dalla prima gara di che si disputò, 164 anni fa, a Sandygate Road. In molti tifosi, hanno invocato il rispetto della teramanità. Un valore assoluto e comprensibile, nel calcio non professionistico, seppure il livello competitivo, pur dilettantistico della serie D, richiede la necessità di attingere calciatori non teramani. Mister Pomante si è ben guardato dal commentare il commiato di Ferraioli. Anzi, lo ha ringraziato per quanto reso negli ultimi due anni. Auguriamo ad Emanuele Ferraioli le migliori fortune, ma il Teramo viene prima dei suoi giocatori. Prima di chiunque, così come la Juventus viene prima di Del Piero, il Milan prima di Maldini e il Barca prima di Messi. Nel calcio moderno, anche in quello di più basso livello, si muovono interessi importanti, che lasciano poco spazio al romanticismo o alla nostalgia. Lapadula era nato a Torino, da padre italiano e madre peruviana. Un’icona indimenticabile del calcio teramano. Come il grande Giancarlo Pulitelli, di cui si apprezza ancora l’inflesso romano. Come Tonino Valbruni, cresciuto nelle giovanili del Piombino. Chi governa una società, ha il dovere, ma anche il diritto di scegliere i propri collaboratori. E chi governa il Città di Teramo ha la responsabilità di fare il massimo, con le risorse disponibili, affinché il calcio biancorosso non conosca più le umiliazioni del passato. Si potrebbe fare di più? Certo, ma si potrebbe fare anche di meno. Non si intravedono mecenati o liberi investitori dietro la porta. E’ ancora fresco il ricordo della sconfitta patita contro il Fontanelle, per non essere grati e felici per ciò che la società e lo staff tecnico hanno fatto negli ultimi due anni.
GIGIRRIVA