E’un Teramo dei miracoli quello che ieri, ancora una volta, ha vinto in trasferta contro l’ottimo Senigallia. Ora, i biancorossi sono ad otto punti dalla capolista, la Samb, ieri sconfitta di misura ad Avezzano, dopo aver fallito non meno di cinque nette occasioni da rete.
Stessa sorte per L’Aquila, sconfitta di misura in quel di Notaresco: ora i rossoblù possono giocarsi con la salvezza con le pretendenti.
Torniamo in casa teramana. Non conta chi giochi, non contano gli assenti, non conta chi segni. Ieri, erano fuori Cipolletti e Brugarello, eppure la difesa ha tenuto botta, con il rispolvero di capitan Pepe, 40 primavere a dicembre prossimo. La prestazione del capitano fa capire, tra le altre cose, quanto sia cambiato il calcio negli ultimi anni. Un professionista quarantenne, in buona forma, in serie D può pure fare abbondantemente la sua parte.
Certo, giocare con un uomo in più ha aiutato la causa, così come va detto che Loncini ha realizzato un bel gol, mentre Pietrantonio una rete da cineteca.
Il segreto della squadra di Pomante non è il gioco e neppure la tanto osannata tattica. In serie D, come nella gran parte delle gare di serie C, la tattica, gli schemi, l’architettura per coprire i circa seimila metri quadri di campo sono poca roba, rispetto a quanto accada nella massima serie.
Nei dilettanti la differenza la fanno i calciatori di livello superiore, ma soprattutto l’atteggiamento che ogni calciatore assume rispetto al gruppo, all’allenatore, alla società.
Come nella vita di un qualsivoglia studente, se hai rispetto per il Dirigente scolastico, stimi i tuoi insegnanti e rispetti i tuoi compagni di banco, allora è molto probabile che il tuo esito e quello di classe sarà positivo.
Marco Pomante ha saputo forgiare, anche di fronte a qualche limite di organico, i propri calciatori. Guardate Cangemi. Non ha giocato quasi neppure un minuto nella prima parte di campionato e, ora, ne è protagonista. Che dire del ragazzo Torregiani, accolto con sguardi increduli, ma che poi ha fatto intuire, a suon di parate, di essere il prossimo portiere del Teramo.
Certo, i biancorossi sono una formazione nella quale non stanno bene le eccessive arroganze. Un uomo solo è al comando: il suo nome è Marco Pomante. In tutto ciò, il Teramo è diverso da altre formazioni. In economia si definisce “break even point”, cioè il massimo che un’impresa possa ottenere con le risorse disponibili. Questo è il Teramo di Pomante. Sognare ora è possibile. Molto dipenderà dalla Samb, se i biancorossi continueranno a fare il proprio compito fino alla fine.
GIGIRRIVA