Festeggiamenti in piazza Giorgini, questa sera per la Samb che ha conquistato sul campo teramano del Bonolis la premiazione in serie C. La Sambenedettese è
aritmeticamente promossa in Serie C. I rossoblù hanno battuto in trasferta il Teramo per 2-1, portandosi a 10 punti di vantaggio proprio dagli abruzzesi e tornando quindi tra i professionisti. In città è già partita la festa.
Di seguito le interviste post partita rilasciate dall'allenatore Palladini e dai giocatori che hanno fatto oggi la "differenza".
Festa grande a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) per la promozione in serie C della Sambenedettese , raggiunta aritmicamente oggi pomeriggio grazie alla vittoria per 2-1 sul campo del Teramo. Al triplice fischio, migliaia di persone hanno iniziato i caroselli nel lungomare rivierasco, partiti dall'ex galoppatoio dove era stato allestito il maxischermo, alla luce delle limitazioni per la tifoseria rossoblù per seguire la squadra in Abruzzo.
Il sindaco Antonio Spazzafumo riassume lo stato d'animo di una città che da anni aspettava questo risultato, anche per avvicinarsi al derby con l'Ascoli calcio che manca da decenni. "Tempo fa dissi al sindaco di Ascoli Marco Fioravanti che presto ci saremmo rivisti calcisticamente; non ci credeva e invece eccoci qui in attesa della salvezza della squadra bianconera, di cui non dubito". Per scaramanzia il sindaco rivierasco oggi non era presenta allo stadio Bonolis di Teramo. "Ho sofferta rimanendo in città. Oggi - aggiunge Spazzafumo - si è completato il percorso che con il presidente Vittorio Massi ci eravamo dati nel programmare la nuova
Sambenedettese. C'è stata tanta bravura del presidente Massi che ci ha messo passione e tutti gli ingredienti necessari per arrivare alla promozione in serie C. Dopo la presidenza di Roberto Renzi - aggiunge il sindaco di San Benedetto del Tronto- la gente mi chiedeva che si andasse verso una presidenza locale e la persona più indicata era Vittorio Massi, tanto che iniziò una serie di interlocuzioni con convincerlo a fare certi passaggi. Il resto è storia attuale" conclude Spazzafumo.