“Calcio d’agosto, non ti conosco”. Sarebbe bello liquidare l’eliminazione del Teramo dalla Coppa Italia, nel derby disputato in casa contro il Notaresco, con il tanto abusato motto calcistico. Purtroppo, l’eliminazione al primo turno della Coppa Italia fa male, molto male, soprattutto ad una squadra costruita per vincere il campionato. Tanto di cappello al Notaresco, che già avevamo apprezzato al Bonolis, nel triangolare con il Pescara e il Teramo. Una squadra quadrata, ficcante, capace di pressare alta e di tenere ritmi molto elevati. Poi, calciatori come Arrigoni, Infantino, ancora una volta a segno, e il giovane Pistillo (classe 2007) fanno la differenza. Il primo tempo ha ingannato gli spettatori. Notaresco tutta dietro la linea della palla, con il Teramo in completo dominio e in grado di rendersi pericolosa in almeno tre nitide occasioni. Purtroppo la palla, nel gioco del calcio, va buttata dentro la porta per vincere e per fare ciò occorrono fortuna, capacità, cinismo, abitudine(Saveriano Infantino...?). Nel secondo tempo, la musica è cambiata, perché il Notaresco si è reso conto di poter mettere in difficoltà il Teramo, minando i suoi stessi punti di forza: la mobilità e l’intensità. Una seconda frazione godibile, in cui i rossoblù hanno preso due traverse e segnato, a difesa schierata, con Infantino, che ha incornato un cross preciso di Arrigoni. Saranno pure vetusti, ma in serie D fanno la differenza. Altro che chiacchiere. E’ già tempo di prime considerazioni. Partiamo dal Notaresco. Prima batte il Giulianova, che è una formazione ben attrezzata e in corso di potenziamento. Poi, viene a Teramo e vince pure al Bonolis. Che dire? Che il Notaresco, con quale piccolo innesto, può disputare un campionato di avanguardia. Oggi, aveva in campo i 2007 Taddei (bene) e il già citato Pistillo (forte), con una panchina piena zeppa di ragazzi. In casa biancorossa, la riflessione che accomuna la gran parte dei presenti e forse anche il mister Marco Pomante e che il possesso palla non fa punteggio e che, talvolta, è meglio giocare male, ma buttarla dentro. Oggi, il Teramo ero privo del forte Sereni, la cui assenza, comunque, non giustifica la sconfitta. Si ha l’impressione che i nuovi arrivati fatichino a comprendere la logica di Pomante: rotazioni, intensità, trame esterne e convergenze finali. Senza fronzoli. Una sconfitta, tuttavia, non significa nulla. I biancorossi devono, di corsa, rientrare nel rango di favorita del torneo, a sette giorni dalla prima di campionato. Non è escluso che la società, che ha già allestito una rosa molto competitiva, possa fare ancora mercato. Oggi, in campo c’erano due 2007 (Torregiani e Salustri) e in panchina 3 calciatori del 2008 (Seck, Quieti e Gerolino), più due del 2007 (Barbacani e Napolitano). Un particolare che non poteva non essere notato.
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