Una vittoria storica, quella del Teramo ieri al Fadini. Il risultato finale non lascia adito a recriminazioni alcune. La squadra è stata accolta al Bonolis, al rientro, da non meno di trecento supporters festanti. Una vittoria storica, da ricordare per lustri. Il momento topico della gara è l’errore marchiano dell’estremo difensore Iovino, il quale avrebbe già dovuto far scattare l’allarme sul tiro da metacampo di Angiulli nel primo tempo. Iovino è fuori dall’area di rigore di circa venticinque metri e Messori lo beffa da cinquanta metri. E pensare che sull’1-1, il Giulianova aveva avuto l’occasione per passare in vantaggio. La realtà dei fatti è semplice. Essa risiede nel rapporto di forza tra le due squadre. Il Teramo è stato costruito per vincere il campionato, senza appello. Il Giulianova per salvarsi e, al massimo, per ben figurare. Tra gli organici delle due formazioni vi è un divario di organicosiderale. Vogliamo affrontare un punto. Nelle prime settimane di campionato, alcuni sostenitori teramani avevano sollevato critiche all’indirizzo di mister Pomante e della società. Il pari di Pomezia e la vittoria di misura contro il Castelfidardo avevano deluso le aspettative di alcuni analisti del pallone, i quali reclamano ulteriori acquisti. L’altro grande dilemma riguardava la comparazione tra la squadra dello scorso anno e quello della stagione 2025-2026. Per alcuni supporters biancorossi, la squadra della scorsa stagioneera più forte dell’organico odierno. Le cose non stanno così. Proprio no. L’organico attuale ha cambi in tutti i ruoli, al netto di un reparto offensivo e difensivo molto più attrezzato. Il Teramo attuale è molto più forte di quello della scorsa stagione. Torniamo alla gara del Fadini. Il Teramo è apparso granitico, fisicamente in palla, cinico. In tutti i reparti. Ieri, i migliori in campo sono stati Messori, Angiulli e il giovane Sallustri, ancora una volta la vera, grande sorpresa dei biancorossi. Tra soli tre giorni, un altro derby, contro il Chieti, al Bonolis. Il Teramo ha acceso i motori per approssimarsi all’unico e vero obiettivo della stagione: vincere il campionato. Con tutto il rispetto delle antagoniste, nessuna sembra avere, al netto di futuri sviluppi di mercato, un organico pari a quello del Teramo. In casa Giulianova, è ora di leccarsi le ferite e ripartire subito per un pronto riscatto, in quel di Fossombrone. Il vulcanico presidente Mucciconi si è fatto sentire. Alcune scelte tattiche sono state fonte di ampie critiche. Il giovane Pesoli e la punta Martinello hanno deluso le aspettative. Bene i 2007 Bolondi e Vuillermoz. Paolo D’Ercole, se il Giulianova intende competere nelle prime posizioni, dovrà fare ancora mercato nei ruoli chiave. Un sontuoso Notaresco rifila quattro sberle al Pomezia, grazie ad un poker del solito Saveriano Infantino. Un professionista di 39 anni che, a questi livelli, potrebbe giocare ancora un lustro, da assoluto protagonista. Bilancio: tre partite, sette reti. Di questo passo, il Notaresco è destinato ad una stagione di vertice.
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