Una domenica bestiale, per la truppa biancorossa. Il Teramo strapazza il modesto San Marino, mentre L’Aquila rende lo stesso servizio alla capolista Ostiamare. Ora, la distanza tra i teramani e i laziali è di solo tre punti. Una nullità per chi conosce il calcio. Procediamo per gradi. Al Bonolis, va di scena un grande Teramo. La formazione di Pomante, dopo essere passata in svantaggio per effetto di un autogol, reagisce ferocemente contro una squadra, quella del San Marino, che non ha gli anticorpi per giocare contro squadre del genere.
Diciamola tutta. Dopo l’infortunio di Messori, il DS Micciola, ma soprattutto chi mette i soldi, ha deciso non solo di rimpiazzare un calciatore importante, ma di prenderne uno che con la categoria non c’entra nulla. Ancora più forte, ancora più decisivo. Parliamo dell’ascolano Gianluca Carpani, 8 presenze, 5 reti e 1 assist. Ieri, il centrocampista con gli scarpini azzurri ha realizzato un gol da cineteca. Diciamola tutta e per bene, come più volte abbiamo fatto. Salvo stravolgimenti di mercato, quest’anno la società, a differenza della scorsa stagione, non ha voluto fare scommesse e forzature, non ha voluto riconoscere premi alla carriera, non ha inteso muoversi in continuità con il passato, né ragionare su profili teramani e questioni di teramanità. Il sodalizio del presidente Di Antonio è andata sul mercato con l’intento di acquisire giocatori per vincere: Alessandretti, Bruni, Sereni, Carpani. Poi, ha confermato Angiulli, Pietrantonio e Pavone e Torregiani oltre ad avere attrezzato un reparto offensivo con tanti cambi ed alternative.
Per vincere, nel gioco del calcio, ci vogliono i giocatori forti. E basta! La tattica serve a poco, così come l’agonismo se non è interpretato da chi sa stoppare o indirizzare la palla. In quindici partite, i biancorossi hanno conquistato 35 punti su 45. In sole due occasioni, la squadra ha sofferto realmente. Contro il Chieti in casa e contro l’Ostiamare, nel campo del Municipio X.
Le differenze rispetto alla scorso anno sono evidenti. Partiamo dalla difesa. Alessandretti e Bruni sono forti ed esperti. Torregiani è uno destinato a fare il professionista già dalla prossima stagione. I biancorossi hanno subito solo dieci reti. Può bastare. Passiamo al centrocampo. Con Carpani e Angiulli, il Teramo ha una mediana da serie C di livello. Poi, le fasce. Il 2007 Salustri è una scoperta straordinaria a costo quasi zero. Pietrantonio è un calciatore importante di serie D. Sulle direttrici offensive, Pavone e Sereni fanno la differenza. Il ragazzo nato ad Atri, ieri, ha realizzato la sua terza rete. Il suo tabellino riferisce anche di quattro assist. Di punte centrali, non parlerò molto. Il Teramo ha buoni attaccanti, di categoria, peraltro equivalenti seppure con caratteristiche diverse. Fall, Nanapere e Persano hanno messo a segno, complessivamente, nove reti, rispettivamente cinque, due e due. Nulla di eccezionale, ma neppure poco. Insomma, per onore della verità, il Teramo è stato costruito per un solo risultato finale, per vincere, per mandare al diavolo le reiterate amarezze digerite in quegli improprabili campi di quartiere. Nessun miracolo, quindi, all’orizzonte. Anzi, siamo convinti che il Teramo possa fare molto di più. Perché non si è badato a spese e perché la società vuole solo vincere.
Che l’Ostiamare non fosse il Real Madrid lo sapevano pure i giardinieri e gli addetti alla vigilanza. Una buona squadra che, alla prima trasferta vera, si è sciolta sotto le martellate dei punteros aquilani. Di Renzo, Sparacello e Banegas tanta roba e 27 reti in 3. Negli altri reparti, di contro, il Teramo si fa preferire, soprattutto in difesa. Certo è che la gara alle pendici del Gran Sasso è stata condizionata dall’esplusione di Badje, un giocatore a dir poco importante per i biancoviola.
Pareggio in recupero per il Notaresco, che aggancia il Termoli grazie ad una rete del 2007 Pistillo, probabilmente uno dei prospetti più interessanti del girone.
In riva al mare, ci pensa Martinello, a tempo quasi scaduto, a regalare al Giulianova una vittoria decisiva contro i cugini del Chieti. La truppa di Pergolizzi ora può attendere il mercato con più serenità, anche perché il suo patron non si accontenterà semplicemente della salvezza.
Un occhio alla teramane di Eccellenza. La Sant passeggia a Cupello, ove rifila un secco quattro a zero, mantenendo la vetta.
La Torrese incassa, in casa, tre ceffoni dall’Angolana. Ci può stare, contro una squadra che ha in rosa non meno di quattro calciatori di categoria superiore. Il Mosciano, dopo il pareggio assurdo di domenica scorsa, perde pure contro la Folgore, dopo il momentaneo vantaggio. Qualcosa non funziona in casa moscianese.
Nel derby giallonero e di coda, quello tra Montorio e Pontevomano, la spunta la formazione di Cifaldi, dinanzi ad un Montorio imbarazzante. Gara decisa da due giocatori del Ponte: Colucci (assist al bacio per Mendez, più traversa) e il portiere Natale, che ha neutralizzato un rigore montoriese.
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