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FILIPPONIO.jpgOpera matura del pittore Guido della Campana detto “l’onnipresente”, la tela esposta alla mostra “Extraduros, opere forti per stomaci forti” ritrae Akhim Aleph Aris Max Pezzal Philp Onis, uno scaltro commerciante di Creta, che approdò alla corte di Giamberto (del quale diremo tra qualche giorno) come mercante di formaggi esotici, ma che seppe guadagnarsi i favori del principe evocando suggestioni di mirabolanti spettacoli che diceva di aver visto nei suoi viaggi sulle rotte dei sultani. Veniva considerato indomito e pieno di Virtù, ma nessuno ha mai capito perché. Giamberto però, cadde vittima delle sue fascinazioni e investì milioni di ducati in spettacoli di musici, cantori, nani, ballerine, saltimbanchi e cuochi, tanti cuochi, troppi cuochi. Al culmine della sua influenza su Giamberto, riuscì anche a fargli restaurare un castello, illudendolo che avrebbe potuto farsi chiamare re. Quando Giamberto cadde, Akhim Aleph Aris Max Pezzal Philp Onis fu abilissimo nell’offrirsi al nuovo signore della terra tra i fiumi, proponendogli una gran festa campagnola, “per lo piacere de lo popolo e lo commercio delle merci”. Fu rispedito a Creta.