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DIEGODIBONAVENTURAOKCome avevo ampiamente previsto (so’ mago, lo so… pensa avevo anche indovinato il non vincitore di Sanremo), la Riccitelli ha smentito di aver mai suggerito nomine alla Provincia. Come ho preconizzato nel mio ARTICOLO di questa mattina, il direttore della Società della Musica e del Teatro, Nazzareno Carusi, HA NEGATO di aver avuto contatti con Diego Di Bonaventura. Eppure, non più tardi di 24 ore fa, era stato lo stesso presidente della Provincia a riferire - come racconta il consigliere Mauro Scarpantonio - che due nomi erano stati suggeriti proprio dal direttore della Riccitelli.
E adesso vi starete chiedendo: due nomi? Ma non era solo Melozzi?
No, c’è di più.
I nomi che Di Bonaventura ha sottoposto alla minoranza, perché ne votasse uno visto che l’altro sarebbe stato votato dalla maggioranza erano due.
ENRICO MELOZZI caldeggiato da Italia Viva, viste le vicinanze del non vincitore di Sanremo alla referente provinciale renziana, Maria Cristina Marroni e la stima che il di lei marito, Christian Francia (del quale non si hanno il realtà pubbliche notizie dalla trombatura a Castelli, dove s’era candidato Sindaco) nutre, nei confronti del leader dell’occupazione dell’ex Oviesse (ve la ricordate? Quella “operazione culturale” che, in piena campagna elettorale, vide un gruppo di artisti teramani prendere possesso dei locali sfitti di Corso San Giorgio e annunciare l’avvio di una vera e propria rivoluzione culturale, della quale non si è saputo più nulla. E neanche degli artisti che occuparono l'ex Ovs in realtà.
ALESSANDRO MISSON, giornalista, caldeggiato sia da Fratelli d’Italia (come ha riferito lo stesso Di Bonaventura, in presenza di testimoni) sia dalla consigliera Beta Costantini, rappresentante teramana del movimento di Quagliariello (sì, proprio lui, l’ex ministro, quello che si vede a Teramo prima delle elezioni e poi scompare fino alle successive).
Quello che ha reso complicata la vicenda, è che Di Bonaventura avrebbe voluto scegliere non solo il rappresentante della maggioranza, ma anche quello della minoranza, chiedendo ai consiglieri di opposizione di votare Melozzi, così da lasciare alla maggioranza la nomina di Misson.
L’opposizione, però, aveva già una sua candidatura, quella di Graziella Cordone, e non aveva alcuna intenzione di barattarla con quella del non vincitore di Sanremo il quale, va ricordato per dovere di cronaca, ha avuto in passato rapporti non cordialissimi con la stessa Riccitelli, tanto che la Società della Musica e del Teatro fu costretta a rivolgersi ad un avvocato per denunciare Melozzi.
E qui arriviamo alla domanda.
Anzi: alle domande.
Due, come i nomi proposti.
Diego, mi spieghi perché hai chiesto alla minoranza di votare Melozzi, quando avevano già scelto la Cordone?
Diego, mi spieghi perché hai riferito di aver avuto i nomi dal direttore della Riccitelli, se la Riccitelli smentisce di averteli dati?

Resto in attesa e cordialmente saluto

ADAMO

 

 

 

 

 

 

 

La foglia di fico è una rubrica di satira, di politica e di satira politica.