• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

Manifestus

 


Via via

Vieni via di qui
Niente più ti lega a questi luoghi…

Sentivo l’eco lontana, come un fruscio accennato, di una indimenticabile canzone di Paolo Conte, sussurrata appena dalla radio della macchina, mentre in fila, sullo stradone, onoravo il rito quotidiano del viaggio casa - liceo, per mia figlia….

Via via
Neanche questo tempo grigio
Pieno di musiche

Quando ad un tratto, lo sguardo cerca sul muraglione di cemento un ritaglio di colore. È un manifesto, che mi incuriosisce perché non vende, non spiega, non pubblicizza… solo un logo EXTRAMUROS… e una scritta “stiamo tornando”

It's wonderful
It's wonderful
I dream of you
Cips, cips
Doo doo doo doo doo (ci-boom, ci-boom, boom)

La cosa mi incuriosisce, specie quando scopro, qualche centinaio di metri più avanti, sempre sullo stradone e sempre sul muraglione, altri due manifesti. Stesso logo, ma qui c’è una scritta, o meglio una citazione, anzi: due

La prima è di Cesare Pavese

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via.

Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo,

che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”

 

La seconda, di Kostantinos Kavifis:
“Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo in viaggio…

Adesso, Paolo Conte non canta più, perché ho spento la radio, ho bisogno di ascoltare una canzone diversa, una melodia intima, che accompagna i pensieri, non una storia di partenze, ma di ritorni, il suono di qualcosa che invece lega, eccome, ai luoghi.
A questi luoghi.
La cosa si fa sempre più intrigante. Sui manifesti c’è anche lo stemma del Comune, che mi aiuta a rimuovere ogni residuale incertezza sul fatto che si tratti di una trovata commerciale, ma anche la possibilità che si tratti di una mostra viene meno, perché non trovo i riferimenti anche minimi di un evento che esponga qualcosa.
No, deve essere altro.
E deve esserci dell’altro:
E c’è

Schermata_2022-04-30_alle_10.19.27.png

 

C’è una pagina facebook, che in realtà non spiega, ma suggerisce. Non svela, ma accenna.
E pubblica sagome anonime, che poi tanto anonime non sono, di persone identificate solo dalle iniziali, dall’età e dal loro convidere due caratteristiche: l’essere teramani… e l’essersi lontani da Teramo.
Extramuros, appunto.

Schermata_2022-04-30_alle_10.19.15.png


E ad un tratto, quel riferimento ad Itaca si fa rivelazione, il senso profondo del ritorno, del luogo identitario, del viaggiare sì ovunque, alla conquista del Mondo, ma portando sempre nel cuore il luogo, l’unico, che chiamiamo casa.
Ingegneri spaziali, funzionari Onu, giornalisti, designer… in quei profili c’è una parte di noi, lontana da noi.
Che magari tornerà.
Nella sua Itaca.
Perché potranno anche essere Extramuros, ma Teramo l’avranno per sempre intra animas…

Non so ancora bene cosa sia “extramuros”, ma mi piace…

ADAMO

 

ATTENZIONE - LA LETTURA  DI QUESTO ARTICOLO VA INTEGRATA CON LA LETTURA DI QUESTO, CHE LO RIPRENDE E...COMPLETA