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ZOMBIE.jpgE quando meno te l’aspetti, ecco che una folata di vento, che scivola tra gli impalpabili residui della meno interessante manifestazione della storia di Teramo, Extramuros, ti porta l’eco lontana di una voce, che a malapena riesci a riconoscere.
E’ quella di Luca Pilotti, ideatore della straordinaria iniziativa pubblicizzata dal Comune prima di esistere, poi inventata da un’associazione privata che l’aveva vista sui manifesti, poi finanziata dal Comune con 40mila euro di soldi nostri e co-finanziata da uno sponsor che non ne sapeva nulla, che poi è scomparso ma è rimasta la madre, poi è scomparsa anche la madre, che intanto aveva creato un ristorante che non c’è e uno sportello che si è chiuso per sempre.
Avevo sperato che, nel fragore della campagna elettorale, si perdessero gli inascoltabili pistolotti, offerti da Pina Manente alla platea geriatrica degli incontri con gli extramuros, accolti dall’indifferenza della stessa amministrazione finanziatrice, invisibile se non in un paio di occasioni.

Così come speravo che Roberta Melasecca, al secolo la persona che ha ufficialmente inventato la manifestazione, in quanto responsabile dell’associazione folgorata lungo via Po dai manifesti (sui quali resta ancora il mistero del costo della stampa, visto che il Comune ha dichiarato che sono stati realizzati a costo zero) mi risparmiasse l’elenco delle sue collaborazioni artistiche, già sbandierato per dimostrarmi, come ha dettagliato con stile degno della migliore intellighenzia culturale, che io non posso capire l’extramuregno valore, essendo rozzo cronista di provincia, confinato in questo sperduto borgo tra due fiumi. 

Ma torniamo al redivivo Pilotti che, distrattosi per un attimo dalle fatiche della delega provinciale ai lavori pubblici, assegnata per mancanza di alternative benché avesse votato per un altro presidente, essendo egli (si noti la finezza del pronome!) l’unico rappresentante della gianguideria, ha deciso di regalarci una pennellata di sapienza.

Rientrato nell’agone elettorale, dal quale sembrava volesse allontanarsi, ipotesi che - come intuirete - aveva gettato nella disperazione migliaia di concittadini, Pilotti ci regala una perla di esegesi, commentando il ruggito di Leo Nodari sulle opinioni di voto.

In un postarello sulla sua pagina di faccialibro, dal titolo “La sottile linea nera che divide o sondaggi dalla propaganda”, il sagace Pilotti ironizza su due aspetti:
1) il fatto che la somma delle percentuali dia sempre 125%.
2) l’assenza di metodo scientifico. 

Sul primo punto, rispondo a fatica, essendo evidente anche al meno esperto tra i lettori, che se si scrive “25% astenuti” e poi percentuali di voto dei tre candidati Sindaco pari ad un totale di 100%, quelle percentuali si riferiscono al voto dei non astenuti.
Al secondo punto, invece, rispondo con stupore: essendo Pilotti tra i principi del Foro, non immaginavo gli sfuggisse l'articolo 1, comma 6, lett. b), n. 12, della legge n. 249/97 (che è financo citata nel “ruggito”). Quella legge, infatti, stabilisce una «…chiara distinzione tra sondaggi (basati su metodi di rilevazione scientifica applicati ad un  campione) ed altre indagini prive di valore scientifico quali le manifestazioni di opinione (fondate sulla partecipazione spontanea degli utenti) e che pertanto non potranno essere pubblicate o diffuse con la denominazione di “sondaggio”…».

Infatti, Leo Nodari non usa mai la definizione sondaggio.
E che sia un’opinione di voto, è scritto anche nel titolo. Pilotti, invece, usa eccome quel riferimento, al solo scopo di offrirci la sua inutile lettura critica di un fatto che non esiste, per la gioia di un paio di haters altrettanto distratti e dell'immancabile osservatore, che compensa una vita priva di umane soddisfazioni elevando a livelli professionistici  l'insalivamento dei deretani gianguideschi. 
Ma torniamo al Nostro.
Tentando di lucrare un minimo di visibilità elettorale, alla vigilia di una chiamata al voto, nella quale spera che i suoi 154 voti, parenti compresi, possano essere almeno riconfermati, Pilotti cerca di ergersi a censore della stampa cattiva, “mal consigliata dalla foga partigiana”.

Pur nel clamoroso svarione (non voglio pensare che, solo a fini elettorali, abbia letto “sondaggio” dove si dice esattamente il contrario), Pilotti dimostra un’apprezzabile passione per la precisione.

Chiedo quindi di volerla applicare al programma di Extramuros, quello approvato dal Comune e compartecipato con 40mila euro di soldi nostri, laddove si legge:
«Guida intergalattica fra le antiche “ville” teramane con un Virgilio d’eccezione che guiderà nel tour per raccontare Teramo prima di Teramo; in particolare, previa prenotazione, si effettuerà il “viaggio”, con un pulmino della scuola, nelle frazioni con uno “storico” e un architetto che offriranno una visione prospettica e prospettiva».

Spieghi, sagace Pilotti, è sfuggita a me cotanta “guida intergalattica” o va annotata tra le proposte “cannate” della manifestazione da lei ideata?
Mi aiuti a capire, lei che discetta di sondaggi che sondaggi non sono, dove son finiti il pulmino, lo storico e l’architetto? 

Nell’attesa della sua certa risposta, le offro io una conoscenza: ho ritrovato la madre dello sponsor che non sponsorizzava. La signora Antonella Di Pancrazio adesso si aggira sui social, annunciando un suo impegno elettorale pro D’Alberto, e ricordando con fierezza la sua campagna elettorale a Macerata. Prese 1 voto.

ADAMO