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CuiproCui prodest? 
Me lo chiedo e lo chiedo, pubblicamente, al Sindaco di Teramo e all’assessore Filipponi. E, tanto che ci sono, lo chiedo a tutta la Giunta, che vota e approva, in una sorta di riflesso condizionato, ogni filipponata. 
Cui prodest? 
A chi giova, anche quest’anno, la spesa per le feste del Natale Teramano? La maggioranza, ieri, in Consiglio, ha approvato, tra le voci di una variazione di bilancio da 2,5 milioni di euro, anche 224mila euro destinati al Natale Teramano. Questo significa, nell’ormai conosciuta prassi della gianguideria, che nell’incastro delle compartecipazioni questo Natale costerà più o meno 450 mila euro.
Come l’anno scorso, suppergiù.
E non vi venga in mente che l’altra metà dei 450 la metta il privato, perché non mancheranno neanche quest’anno, vedrete, i contributi di Fondazione, Camera di Commercio etc.
Ma quelli che mi interessano di più, sono quei 224 mila euro del Comune.
Quelli che ieri, in un consiglio sempre più ridotto alla pantomimica tristissima ritualità di una maggioranza usa al votar per Inerzia, sono stati ufficialmente consegnati a Filipponi.
Cui prodest?
Me lo chiedo perché, da anni, da quando cioè alla guida della città si è insediata la gianguidante pro loco delle feste e delle sagre, i soldi del Natale Teramano e di Natura Indomita, escono dal capitolo della “rivitalizzazione” del Centro Storico.
Ripetetelo ad alta voce tutti insieme: “ri - vi - ta - li - zza - zi - o - ne”, poi andatevi a rileggere lo splendido - e doloroso - corrosivo che Elso Simone Serpentini ha dedicato al Corso di Cimiteramo.
E fatevela una domanda.
Chiedetevi cui prodest?
Se spendiamo milioni per rivitalizzare un malato agonizzante, e quel malato agonizza sempre di più, o è sbagliata la terapia …o è incapace il medico.
Se si continuano a spendere palate di euro, solo per consentire al Sindaco e all'assessore di arricchire il loro personale album dei selfie coi vip, nell'illusione che davvero un concerto possa rivitalizzare il Centro Storico morente, vuol dire che non si ha la percezione del reale, ma si vive in una sorta di realtà parallela nella quale davvero un selfie diventa fine dell' agire politico.
Cui prodest scelus, is fecit.. fateci caso, quando vedrete la galleria dei selfie edizione winter 2023, quelle alle spalle dei gianguidici sorridenti, sono tutte saracinesche abbassate.
Natale si avvicina …che la festa cominci.
ADAMO