Lucchetti. Il primo problema che la TeAm ha dovuto affrontare in qualità di nuovo incaricato della gestione del Bonolis, è stato quello dei lucchetti. Perché se ti affidano “Custodia, pulizia e altre prestazioni accessorie…” di uno stadio, va da sé che devi chiudere i cancelli, sennò che custodia è?
Quindi devi comprare i lucchetti, ma siccome i cancelli sono tanti, anche i lucchetti sono tanti, più di quaranta… ma
Il problema, è che non si tratta di lucchetti da armadietto della palestra, né di chiusure da bicicletta…o dei lucchetti amorosi che ho - si noti la vena poetica - usato quale immagine in testata, no: al Bonolis servono lucchetti forti e resistenti…ma trovarne più di quaranta non è facile. Si favoleggia, infatti, di un pomeriggio terribile vissuto dal presidente TeAm e da altri suoi incaricati, alla ricerca dei lucchetti tra le ferramenta di tutta le provincia. Nel lasciare lo stadio, infatti, il precedente gestore aveva ovviamente portato via tutti i lucchetti, che peraltro erano tutti apribili con la stessa chiave, essendo stati acquistati in blocco in una ditta specializzata. La TeAm, invece, avendo dovuto gestire l’emergenza, si ritrova ora con una quarantina di lucchetti e altrettante chiavi, con un incaricato che sarà una sorta di figura mitologica, carico di chiavi, un po’ San Pietro un po’ mastro di porta (cit). A meno che non li abbia pagati di tasca propria il presidente, questi lucchetti emergenziali sono la prima spesa TeAm in qualità di gestore dello Stadio. Cioè i primi euro spesi, dei 108mila che il Comune verserà alla stessa Teramo Ambiente, quale compenso per 6 mesi di gestione “fredda” del Bonolis, con un risparmio del 23% rispetto ai 140 mila pagati al gestore dei sei mesi precedenti, la Soleia, nel quadro dell’accordo transattivo che ha chiuso la concessione. A proposito, a parte qualche presa di posizione della Minoranza, l’intervista esclusiva rilasciata a Certastampa dal precedente gestore, con l’annuncio della rinuncia alla gestione commerciale del Bonolis, per ora è stata “congelata” dalla Maggioranza, che ne rimanda la discussione ad una prossima riunione ad hoc, nella quale si dovrà trovare una soluzione possibile, anzi: si dovranno trovare 3,5 milioni (più un’altra milionata d’Iva forse), perché l’operazione “riprendiamoci il Bonolis” sia davvero in pareggio, come sbandierato dalla gianguideria. Sempre che tra le “entrate” non vengano meno altre voci, visto che sembra che la Teramo Calcio abbia l’intenzione di costruirsi un suo campo per gli allenamenti, avvalendosi di finanziamenti a fondo perduto e mutui a zero interessi riservati proprio all’impiantistica sportiva. Se così fosse, ovviamente non pagherebbe i 90mila euro previsti dal bando, quale importo massimo imponibile dal nuovo gestore alla più importante realtà calcistica cittadina, ma una somma minore, per le sole partite, sbilanciando ancora di più i costi di gestione. Sempre che un gestore lo si trovi, perché se così non fosse, l’affidamento semestrale alla TeAm potrebbe diventare (ve l’avevo detto, ricordate?) effettivo. Si vedrà. Intanto c’è trepidazione per la prima partita della nuova gestione, che sarà una “partitella” semplice semplice, la finale della Coppa Italia Dilettanti, tra il Barletta e i bresciani del Rovato Vertovese, in programma sabato 10 maggio al Gaetano Bonolis. Gara secca, con la coppa a bordo campo e tifosi sugli spalti. Tanti tifosi.
Leggo da un sito pugliese: “La passione dei tifosi del Barletta non conosce confini. Dopo aver polverizzato in sole otto ore i 2518 biglietti messi a disposizione nei settori curva nord e gradinata, è stata concessa anche una parte della tribuna laterale. Questo dopo le pressioni fatte dalla società per ampliare la disponibilità dei tagliandi ed evitare problemi di ordine pubblico che potrebbero emergere allo stadio “Gaetano Bonolis” di Teramo. Saranno quindi quasi 4000 i sostenitori che giungeranno dalla Puglia per assistere a questo match”.
Quattromila tifosi pugliesi e circa 600 lombardi, un debutto niente male per la TeAm, ma che certo non preoccupa, vista l’esperienza specifica maturata dalla stessa Teramo Ambiente nella gestione degli stadi.
No, non sono impazzito, e non faccio facile ironia, sto solo leggendo l’atto che affida lo stadio alla TeAm: “PRESO ATTO dell’art. 50, comma 1 lett. b) del D. Lgs. n. 36/2023 che dispone l’affidamento diretto dei servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo inferiore a 140.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali…”.
Documentate esperienze pregresse.
Appunto.
Il mastro di porta prepari le chiavi.
ADAMO