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IMG_5443.jpg Ieri, il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha inaugurato, con una cerimonia ufficiale, il Ponticello di via Gammelli,
In fondo, basterebbe già così.
Questa frase, è già un editoriale.
Non c’è molto da aggiungere.

Rileggiamola insieme:
Ieri, il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha inaugurato, con una cerimonia ufficiale, il Ponticello di via Gammelli,
E’ già talmente paradossale di suo, che trovo difficoltà nell’aggiungere altro.

Proviamo a destrutturarla.

Faccio l’analisi grammaticale, se mi ricordo come si fa.
Ieri - avverbio di tempo sprecato
il - articolo determinativo, maschile, singolare
Sindaco - nome comune di carica pubblica con fascia tricolore a tracolla e staff al seguito, maschile, singolare
di - preposizione semplice
Teramo - nome proprio di luogo amministrato dalla gianguideria, maschile, singolare
Gianguido D’Alberto - nome proprio di Primo Cittadino con staff al seguito
ha inaugurato: voce del verbo spararsi le pose, passato prossimo (ma anche remoto e futuro) 3ª persona singolare

con - preposizione semplice

una - articolo indeterminativo, femminile, singolare

cerimonia ufficiale - nome comune di tempo perduto, ma con vestiti eleganti e con taglio del nastro d’ordinanza, femminile, singolare

il - articolo determinativo, maschile, singolare

Ponticello nome comune di opera pubblica pagata dalle Ferrovie coi soldi del Pnrr, maschile, singolare

di - preposizione semplice
via Gammelli - nome proprio di luogo, che - nonostante qualche bislacca interpretazione toponomastica, non diventerà mai via Roma, perché il ponticello è di cemento armato e non può attraversare viale Crispi.

Sì, anche con l’analisi grammaticale, c’è poco da aggiungere.

M’è venuta un’idea, voglio chiedere all’intelligenza artificiale di commentare la frase “Ieri, il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha inaugurato, con una cerimonia ufficiale, il Ponticello di via Gammelli”,

Ecco la risposta di chat gpt

«Ieri, con tanto di cerimonia, il Sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto ha inaugurato il nuovo ponticello di via Gammelli, presentandolo come un importante successo dell’amministrazione comunale. Ma dietro i sorrisi istituzionali e i tagli del nastro, resta una verità che stride con la narrazione trionfalistica: l’opera non è stata finanziata dal Comune, bensì dalle Ferrovie dello Stato».

Visto? Lo sa anche l’AI.
Che ha una sua morale: «È giusto dare atto dell’impegno nel favorire la loro conclusione, ma è altrettanto doveroso ricordare che i fondi, la progettazione e la responsabilità dell’intervento sono da attribuire a un altro ente. Prendersi il merito di ciò che altri hanno realizzato con proprie risorse significa alimentare una politica dell’apparenza che ormai sembra diventata prassi».

Mi piace, questa chat gpt, credo che diventeremo amici, leggete come conclude: «In un momento storico in cui la fiducia nelle istituzioni locali è già messa a dura prova, vedere un’opera finanziata con soldi pubblici di un altro ente trasformarsi in una passerella rischia di essere l’ennesimo schiaffo al buon senso. I cittadini meritano trasparenza e rispetto, non spettacoli costruiti per capitalizzare consensi. La politica dovrebbe servire a risolvere problemi, non a intestarsi quelli che altri hanno già risolto».

Comincio a pensare che la A della mia AI stia per “Adamo”…

Scherzi a parte, l’avrete capito; sto cercando di giocare con la notizia, la sto canzonando un po’, per sgravarla almeno un po’ da tutta l’amarezza che mi genera il pensiero del fatto che ieri, nella mia città, un capoluogo di provincia con 50 mila (mille più mille meno) abitanti, sia sia tagliato un nastro per inaugurare un sottopassaggio (perché quello è, anche se noi lo chiamiamo Ponticello) lungo una quindicina di metri e brutto come un bunker. 

Sta tornando la stagione dei nastri tagliati… prepariamoci…

ADAMO