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Guardate questa foto. 

Guardatela bene.

Adesso, riguardatela ancora meglio.

Perché questa è una foto importante.

Ma importante assai assai. 

Segna un momento storico.

È una foto importante.

Come dite?

No, non la prima sala del nuovo museo teramano di Madame Tussauds.

E no, non è neanche la sezione mummie del nuovo Museo Egizio al Cairo, benché il primo da sinistra somigli vagamente a quel Vicenzo Cipolletti, consigliere che a mio avviso nulla ha lasciato nella memoria collettiva, se non il sollievo per la sua mancata ricandidatura, mentre il secondo manifesta una certa somiglianza con quel Chiavettankhamon al quale ho dedicato un mio articolo qualche giorno fa. 

Quella che state vedendo è la foto di un momento che resterà scolpito a lettere d’oro, nella storia della politica teramana, perché è il momento in cui avviene un miracolo.

Accompagnato da una sorta di (spero involontario) tricolore formato dalle eleganti vesti delle tre cariatidi, al ventunesimo secondo, del trentatreesimo minuto, dell’undicesima ora, del venticinquesimo giorno, del sesto mese, dell’Anno del Signore ventesimoquinto del Secondo Millennio dell’era cristiana, sulla sedia centrale, della prima fila, dei banchi della Giunta del Consiglio Comunale, sotto la cupola dell’ex Gavini, nel quartiere della Gammarana, della città di Teramo, nella Regione chiamata Abruzzo, al centro dell’Italia, a Sud dell’Europa, a Nord dell’Equatore e, soprattutto, alla corte di Gianguido Secondo, successore di sé stesso, il Nulla, che si era fatto uomo, si è fatto gruppo. 

Un miracolo vero e proprio.

Michele Raiola singolo… è diventato Michele Raiola gruppo.

Di un gruppo formato solo da Michele Raiola.

E l’ha fatto illustrando il suo progetto politico, perché c’è un progetto, mica è una scelta così per fare.
Un progetto che ha basi solide, come spiega lo stesso Raiola alla nostra Eugenia, in QUESTA intervista, nella quale sintetizza in tre punti il manifesto politico del partito:
- sostegno alle famiglie, ma come le vogliano sostenere non si sa.
- sviluppo urbanistico della città, però dice che "lo stiamo già facendo"... sentendosi davvero parte di un'amministrazione nella quale conta come il due di coppe, quando briscola è bastoni, ma tutti giocano a scopa.
- partecipazione, tema tanto caro a Raiola padre, del quale il giovane è malriuscito avatar, che si può facilmente riassumere nella vicenda della macroarea 5, dove in un annetto è successo di tutto: elezioni, sorrisi, incontri col Comune, nessun risultato, liti interne, dimissioni di massa e fine della storia.
Ecco Raiola ha costituito il gruppo Avs in Comune per fare questo.
Della stessa intervista raiolante, mi ha particolarmente colpito la risposta all'ultima domanda, quella sulla sopravvivenza o meno del gruppo Teramo Vive.
La risposta è un manifesto del Raiola pensiero, ovvero un distillato del confuso intreccio di incertezze che segna l'orizzonte politico dell'ambizioso giovane consigliere, che così risponde: «Purtroppo sono venuti meno dei rapporti e si sono voluti prendere altre vie... mi dispiace che si siano prese strade diverse con intenti diversi».
No, non ho sbagliato io, ho trascritto fedelmente, anche il verbo al maschile e il soggetto femminile è raiolico, ed è ulteriore dimostrazione della "visione" del Nulla che si fece uomo e poi gruppo. 
Raiola dunque, s'è convinto della necessità di uscire dalla Lista Teramo Vive, perché: «...si sono prese strade diverse con intenti diversi».
Facciamo un veloce riepilogo.
La lista l'ha creata Valdo Di Bonaventura. Quando è stato cacciato dal suo assessorato, ha chiesto ai consiglieri di cambiare nome al gruppo, perché non rispettavano più la linea iniziale.
Raiola è rimasto.
Poi Simone Mistichelli è passato al gruppo misto, perché evidentemente non si riconosceva più in quella lista.
Raiola è rimasto.
Poi Deborah Fantozzi è stata nominata consigliera delegata agli eventi, portando la Lista nel governo cittadino.
Raiola è rimasto.
Fino a ieri.
Perché ieri, senza che nulla cambiasse rispetto ad uno, due o sei mesi prima, ha scoperto che la lista «...ha preso strade diverse con intenti diversi» e ha creato il gruppo di Avs, per festeggiare la nascita del quale è venuto a Teramo quasi tutto il partito, che dopo la cerimonia raiolesca ha festeggiato al ristorante dove aveva prenotato un tavolo per otto.
Si rialzi il tricolore umano.
Il nulla s'è fatto gruppo.
ADAMO