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GROTTAATERQuello di domani, sarà un giorno importante, per le 12 famiglie di via Arno 6/8. Perché sarà un giorno lungo 9 anni. Un giorno che ha visto l’alba nel 2016, quando il terremoto scuote e spacca le pareti e graffia le fondamenta. Un giorno che ha visto una mattinata di rumori, e di scricchiolii, e di proteste, e di lettere all’Ater e al Comune, senza mai una risposta diversa da quella che era stata la prima risposta: “palazzo agibile”.
Un giorno che non ha conosciuto un doloroso tramonto, solo perché alla guida dell’Ater è arrivato un nuovo manager, Alfredo Grotta, che, a differenza di tutti quelli che nella stessa Azienda e in Comune avevano ricevuto le lettere degli inquilini, ha deciso di controllare, cioè di far verificare se davvero quel palazzo scricchiolante fosse agibile. Il resto, è scritto sulla scheda AeDES numero 262730 dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione che, raccogliendo la segnalazione dell’Ater, l’ha dichiarato “temporaneamente inagibile”. 
Domani mattina, alle 9,15, i tecnici dello stesso Usr, con quelli dell’Ater e del Comune, effettueranno un nuovo sopralluogo, per verificare quale sia il “reale rischio che grava sugli edifici”.
E non solo su quello di via Arno, perché lo stesso presidente Grotta ha chiesto verifiche anche su altri immobili, ma di questi parleremo poi.
Tornando in via Arno, quello di domani è un sopralluogo che non dovrà stabilire il “se”, ma il “come” dei lavori.
Non si dovrà decidere se quel palazzo dovrà essere sistemato, perché DEVE essere sistemato, e lo sarà solo grazie all’attenzione del presidente Grotta, ma come si dovrà agire: sgombero totale o parziale, ma in ogni caso i lavori si faranno.
Precisazione doverosa perché, nelle ultime ore, davanti all’eviidente figuraccia istituzionale di un’inagibilità scoperta dopo nove anni, è iniziato anche il gioco politico dello scaricabarile, cercando di assegnare responsabilità e colpe.  C’è stato anche chi, forse per dovere di riconoscenza, si è lanciato in un tentativo sconclusionato di affibbiare le colpe al Centrodestra, che non avrebbe risolto il problema, al chiaro scopo di “salvare” il Centrosinistra gianguideggiante del Comune.
Errore madornale, anche perché, quando la terra tremò, l’Ater e la Regione erano guidate dal Centrosinistra e il Comune dal Centrodestra… e hanno le stesse colpe di quelli che, a schieramenti invertiti, non hanno fatto nulla per 9 anni. Cercare un responsabile “politico” non serve, né alla verità né soprattutto agli inquilini, che aspettano da 9 anni e che per 9 anni hanno vissuto in case insicure e che, adesso, finalmente, possono intuire un destino diverso.
Serve, invece, sottolineare chi sia l’autore del cambio di rotta, anzi: del cambio di… Grotta, perché dimostra che l’attenzione di un manager può fare la differenza.
Anche nell’assegnazione del Cas e di soluzioni abitative alternative, perché l’ha fatto l’Ater per velocizzare, ma spetterebbe al Comune.
Qualcuno scrisse che sulla bandiera italiana, in controluce, si legge “…non è di competenza mia…”.
Per fortuna, c’è chi non l'ha letto…
ADAMO