Siamo ormai in piena campagna elettorale e non bisogna quindi stupirsi dei toni entusiastici con i quali Umberto De Annuntiis, sottosegretario alla giunta regionale, ha salutato in pompa magna, l’inizio dei lavori per la realizzazione di una barriera sommersa che, così si spera, dovrebbe contrastare il fenomeno dell’erosione della costa nel tratto di spiaggia di Pineto nord, zona pineta Catucci.
Ma la Regione, prima d’intraprendere una così importante e costosa opera avrà svolto un’approfondita indagine per individuare le vere cause dell’erosione verificatasi in quella parte del litorale?
Nel corso degli anni Certastampa ha realizzato un’approfondita inchiesta sulle cause del fenomeno, acquisendo il parere di qualificati esperti, quali ad esempio, il meteorologo Luca Mennella e il dott. Leone Cantarini, già presidente dell’Area Marina Protetta del Cerrano.
Unanime e incontestabile il giudizio degli esperti, nell’individuare le cause dell’erosione nell’opera dell’uomo, e in particolare:
La prima opera ha provocato, soprattutto all’inizio, un blocco quasi totale del ripascimento naturale, ovvero del fenomeno da cui dipende la crescita della spiaggia, impedendo e ostacolando lo scorrimento (direzione nord – sud) non solo dei ciottoli, ma anche della sabbia.
La seconda, che il dott. Cantarini nel corso di un’intervista rilasciata a Certastampa https://certastampa.it/cronaca/58904-l-intervista-erosione-a-pineto-cantarini-asportare-ghiaia-dalla-spiaggia-e-un-delitto-e-le-amministrazioni-che-lo-permettono-sono-complici.html) ha correttamente definito “criminale”, ha completato l’opera al punto da far sparire quasi completamente la spiaggia.
Il tutto, dispiace doverlo precisare, è avvenuto nonostante la piena consapevolezza da parte del sindaco Robert Verrocchio che, nel corso di un dibattito tenutosi il 20 maggio 2019 (ascolta qui il sindaco Verrocchio:https://www.youtube.com/watch?v=0h1QCNkCf-s&t=2421s ) ha quantificato nella misura del 70%il contributo all’erosione provocato dal famigerato pennello.
I “rimedi” per contrastare il fenomeno sono consistiti nella ripetizione d’inutili e dannosi “rinascimenti artificiali”, il cui costo complessivo rappresenta solo una partedell’immensodanno erariale provocato, al quale devono aggiungersi le spese per riparare i danni arrecati alla pineta, quelle dell’impattante barriera di massi realizzata sulla riva a protezione della pineta e pista ciclabile ed ora la spesa milionaria per costruire la barriera sommersa.
A questo punto il lettore si chiederà: è stata finalmente programmata la rimozione del famigerato pennello, causa principale dell’erosione?
No, non risulta sia prevista.
L’unica certezza è rappresentata, al momento, dalla cifra milionaria che sarà spesa per un’opera che, tuttavia, senza la rimozione del “pennello”,potrebbe non portare i benefici auspicati.
Vincenzo di Nanna