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… La priorità resta la tutela dell’arenile, della sicurezza e della fruibilità delle spiagge, insieme al rilancio di un piano strutturale di difesa della costa di Pineto.
Con queste belle parole il sindaco del Comune di Pineto Alberto Dell’Orletta e il vice sindaco Massimina Erasmi (delegata al Demanio Marittimo) hanno concluso il comunicato stampa (leggi qui), tramite il quale hanno ritenuto di dover replicare ad un articolo pubblicato il 28 agosto da Certastampa, con il titolo Rimozione (furto?) della ghiaia sulla spiaggia di Pineto nord. Peccare humanum est … perservare diabolicum (leggi qui)
Il predetto comunicato stampa, tuttavia, nel negare l’innegabile evidenza documentata dalle immagini fotografiche, finisce per confessare, malgrado la volontà dei firmatari, la circostanza che il Comune di Pineto ha trattato e sta trattando la ghiaia prelevata sulla spiaggia a nord del torrente Calvano, come un rifiuto, tanto che tale materiale è stato accumulato in un’area pubblica da anni destinata al deposito dei rifiuti “spiaggiati”.
Riportiamo qui di seguito quanto dichiarato dal sindaco e dal vice:
… il materiale di risulta temporaneamente stoccato all’interno dell’area demaniale-comunale, posta in corrispondenza del sottopasso Torrieri del quartiere dei Poeti e definito in maniera impropria come ‘cumulo di ghiaia’, in realtà altro non è che il residuo finale delle lavorazioni di pulizia della spiaggia, in parte già avviato a recupero e smaltimento”.
Un’affermazione, come si è detto, non rispondente al vero e contraddetta dalle immagini fotografiche e da un filmato che si allega, dal contenuto chiaro ed inequivocabile.

C’è poi da domandarsi, come l’enorme distesa di cumuli di ghiaia (mista a sabbia marina) possa mai definirsi “il residuo finale delle lavorazioni di pulizia della spiaggia”.
Vero è che i detriti ciottolosi, componenti naturali ed essenziali della spiaggia, sono stati prelevati e trattati come rifiuti, tanto che il Comune parla di un già in parte avviato “recupero e smaltimento”.
Resta però un mistero come il Comune abbia “in parte” già proceduto al “recupero e smaltimento”.
Nell’illogico e contraddittorio comunicato i firmatari opportunamente ricordano che la Regione Abruzzo annualmente, nelle varie ordinanze balneari succedutesi, ha inserito la previsione della riduzione volumetrica della ghiaia spiaggiata sull’arenile, ritenendola un’operazione preferibile rispetto alle altre. Di conseguenza, è stata consentita la triturazione in loco della ghiaia …
Il Comune, quindi, potrà procedere al “recupero” con eventuale “triturazione” della ghiaia, ricollocandola nell’unico luogo in cui deve stare e rimanere:
la spiaggia.
Non ci sono altre soluzioni, sempre che non si voglia (per assurdo) simulare lo smaltimento di materiale che, in alcun modo, può esser considerato un rifiuto.
C’è da domandarsi, a questo punto, come sia avvenuto in passato lo “smaltimento” della sabbia marina mista a ghiaia raccolta dal Comune di Pineto sempre nella stessa area pubblica, come inequivocabilmente dimostra una tra le tante foto scattate il 27 aprile 2019 alle ore 18.48:
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Anche in tal caso si vuol negare che si tratti di un ancor più grande cumulo di sabbia marina mista a ghiaia?
Se, allora, come da voi dichiarato … la priorità resta la tutela dell’arenile, della sicurezza e della fruibilità delle spiagge, è quanto mai necessario interrompere la massiccia opera di asportazione di quelle che sono componenti naturali essenziali dell’arenile, soprattutto in una zona qual è quella di Pineto nord, soggetta ad una forte erosione causata prevalentemente dall’opera insensata dell’uomo.
Per quanto concerne, infine, la vostra difesa d’ufficio dell’ormai famigerato ma indifendibile “pennello”, sarebbe stato sufficiente consultare l’”Atlante delle opere di sistemazione costiera – Manuale e linee guida”, redatto dall’ATAP n. 44/2007, per apprendere che (pag. 37) quando vengono costituiti dei pennelli è praticamente inevitabile, salvo interventi particolari, che la spiaggia sotto flusso venga danneggiata dalla riduzione del trasporto solido che la alimentava …
Cari signori sindaco e vice, la spiaggia sottoflusso più che danneggiata è (inevitabilmente) scomparsa.
Se allora, la priorità, come da voi stessi dichiarato, deve esser quella di tutelare l’arenile o meglio l’integrità dell’ambiente marino, un’opera così dannosa doveva esser immediatamente rimossa e ciò a prescindere dalla volontà di alcuni operatori balneari che hanno sempre osteggiato con ostinazione il deposito e l’accumulo di ghiaia sulla spiaggia di Pineto nord.
È più importante la tutela dell’ambiente marino o la volontà di alcuni ostinati operatori balneari?
Signori sindaco di Pineto e vice errare humanum est, perseverare autem diabolicum …
Vincenzo di Nanna