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SETTIMANALE DI RICERCA SULLA POESIA ITALIANA CONTEMPORANEA

Poeta:IVAN POZZONI

da “E, noi, ce ne andremo” di Ivan Pozzoni, in “Il guastatore”(Cleup 2012)

E, NOI, CE NE ANDREMO

Certi momenti arrivano, ricordano l’ulular dei cani

nelle notti battute dal vento,

ricordano il tremar della terra sotto tramestii vani d’eroi

tra le falle del muro dei Danai,

ricordano, a noi, d’esser solo comparse

intraviste, sfuggenti, nel balenio inatteso

d’uno specchietto retrovisore.

Dove andremo a rifugiarci,

con le nostre nuove automobili,

dove andremo?

Certi momenti arrivano,

non c’è Lexotan che regga,

non c’è En, non c’è Xanax,

non c’è Serenase,

non c’è arte, non c’è desiderio

di baciare il futuro, alla francese.

Certi momenti arrivano,

e, noi, ce ne andremo.

Dall’altra parte

NOTA DI LETTURA

I veri poeti li senti arrivare nel vento. Li portano un vento antico che si fa canto. Perché la buona poesia è sempre il pescato da altri poeti. Precedenti. Futuri. Quelli racchiusi dentro un eterno moderno dove non sia mai la forma la sostanza ma il suo contenuto forza trasformante: è il contenuto che plasma il proprio contenitore. Il poeta autentico lo sa, ed è un manifesto della Natura, e inventa così nuove e utili forme.


È in questo continuo rinnovarsi del verso, mai nuovo, mai vecchio, che troviamo a battere il suo proprio tempo Ivan Pozzoni. Benedetto e dannato insieme: "L'inesistenza dell'oggetto è causa di nullità d'ogni contratto, / e, chiaramente,  ho venduto l'anima al diavolo." (p. 22, Il guastatore, Cleup, 2012). Ricercatamente contraddittorio, di acuti spigoli scivolosi lastrica tutto il suo dettato. 


Ma un'acqua santa (quella che sgorga inarginabile dal costato scarno di ogni sua parola che dia risultato scritto: "Creo in volgare, senza misurar su nessun metro / i frammenti secreti dal conflagrar delle esistenze" - p. 35, Il guastatore, Cleup, 2012) lo bagna e salva dalla rabbia – cioè ce lo ritorna prezioso. L'acqua santa dei suoi versi, duri e precisi come pietre di fiume, smosse e levigate e altre spezzate dall'instancabile corrente, che è, però, d'acqua dolce e serotina, cioè di quando la luce si abbassa nella tregua del giorno: "Faccio il logistico, fuor d'ogni logica, / stremato dall'immaginazione d'una vita magica, / mettendo su carta, nel buio della notte, / malsane idee da moderno donchisciotte." (p. 13, Il guastatore, Cleup, 2012).

MASSIMO RIDOLFI

ASCOLTA QUI I VERSI:https://youtube.com/shorts/5cfAmOlGOfU .