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PonjoGiacobbo si rivolge ad una misteriosa signora che gli parla, ma la invita ad avvicinarsi perché non capisce bene quello che lei dice. Invita i suoi stare in silenzio, perché lui vuole capire: “Zettàte ‘ambò! Faciàteme sentì”. La signora gli ha chiesto se ha visto passare Huglième, e lui risponde con la consueta battuta sarcastica, tanto in voga nelle campagne un tempo: “Lu purtàve ‘mmocche lu cane…”!: Poi spiega che Huglièlme “mo’ à zumpàte sotte a lu iòmmete”. Fa ancora in tempo a prenderlo per la coda. Ma che di deve fare con Huglièlme, dove devono andare a fare danno proprio la notte in cui girano i lupi mannari, ché è di luna piena? Poi ammonisce: “State attìnte a ca schiuppettàte!” e consiglia di portarsi la bandiera bianca., così possono arrendersi subito se qualcuno dà loro l’altolà. Solo così possono risparmiarsi “’na rotta d’osse”. Se poi li fanno prigionieri a quelli che li hanno catturati tocca dare loro da mangiare e da bere. “Voje lu magnà magnòte, lu bave pìre…”. Si rovineranno quelli che li faranno prigionieri. Perché il mangiare non tanto, ma il bere non la smetterebbero mai. Ma quelli di Huglièlme sono abituati a bere, “mìschje e fàmmene anho’”. Bevono poi, lacognata poi… è speciale, può andare sepra i libri di scuola,, “de scole”, anzi “se scole tutte”. Perciò non ha preso marito, ci ha provato, là nella campagna romana. Si era accompagnata con un giovane di là… ma poi, solo qualche mese, sono convissuti “more uccisorio” e poi stava proprio per essere uccisa, perché lui “je mettò mane”…. “puzzave de cànape filìte”, cioè era una buona pezza, “’nu ppèzzenìte, ‘nu sciahuaràte”.. ì, “la lasciò pe’ mmorte e lui se lanciò da lu balecòne”… Ma d’altro canto era uno che parlava romanesco, perciò era manesco…

ELSO SIMONE SERPENTINI
https://www.youtube.com/watch?v=Cu-xRDvMqn8