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25aprileIn occasione della ricorrenza del 73° anniversario della Liberazione d’Italia, oggi a Teramo si svolgeranno le consuete manifestazioni celebrative, secondo il seguente programma:
Ore 10.00 – Largo Madonna delle Grazie, monumento ai Caduti della Resistenza: deposizione Corona d’alloro.
Ore 11.00 – Viale Mazzini: monumento ai Caduti di tutte le Guerre: deposizione Corona d’alloro;
– interventi celebrativi.
Ore 11.30 – Villa Comunale “Stefano Bandini”: commemorazione dei teramani Alberto Pepe, Mario Capuani, Berardo D’Antonio, Romolo Di Giovannantonio.

ALTRE MANIFESTAZIONI

ROSETO - RESTIAMO ANTIFASCISTI, RESTIAMO UMANI

Programma
Ore 16: Pedalata da Piazza Dante alla foce del Borsacchio e deposizione della corona di fiori.
Ore 17: Apertura mostra e arte in resistenza
Ore 17.30-18.00: Teatro sulle resistenze.
Ore 18.00-18.30: "I soldati del popolo" Presentazione libro di Claudia Piermarini.
Ore 18:30: Letture ragazzi sul 25 Aprile. Perché ricordare? Il senso dell’antifascismo nel 2018.
Ore 19: Saranno distribuite fave e vino.
Ore 20:00: Musica, concerto Your End.

Tv e libri di storia ci hanno raccontato che ormai non esiste più, eppure il fascismo picchia, discrimina e uccide ancora.
Noi nati negli anni '90 e nei primi 2000 siamo la prima generazione dal dopoguerra a vivere prospettive materiali peggiori di quelle precedenti, e di fronte a un futuro di precarietà, disastro ambientale e incertezza, propinato come l'unico possibile, c'è chi sta spacciando come novità vecchie soluzioni a nuovi problemi. C'è chi, di fronte alla difficoltà di individuare come nemico chi dall'alto ci impoverisce, ci divide, e devasta i nostri territori, preferisce propagandare gli idoli dell'identità nazionalista come rimedio al capro espiatorio di tutti i mali: il più debole, il clochard, il migrante, il diverso, il trans, l'omosessuale, la donna che non sta al proprio posto, trattati come causa dei problemi del presente.
Laddove le istituzioni hanno abbandonato quella che dichiaravano essere la loro funzione, di garanti dell'equità e della giustizia sociale, il fascismo si è reinsediato come un parassita, facendo passare come solidarietà dal basso l'assistenzialismo delle collette alimentari per la razza bianca nelle periferie, spingendo il corporativismo come alternativa ai modelli di sfruttamento dell'alternanza scuola lavoro, che di corporativismo si nutrono, creando identità intorno a magliettine ed economia del consumo vendute come controcultura, da parte di coloro che della cultura dominante sono sempre stati il braccio armato. È proprio facendo leva sulla xenofobia e sull’odio che il fascismo crea senso di appartenenza e di unione ed attrae a sé le categorie sociali più soggette alla necessità di riconoscersi e di affermarsi all’interno di un gruppo sociale: i giovani. Nell’era in cui i giovani (più che in passato) faticano a costruire una propria identità, il fascismo ne presenta una preconfezionata ad hoc. La Liberazione non è una celebrazione, ma un esercizio quotidiano: si deve lottare giorno dopo giorno per comprendere la propria e altrui libertà, agire insieme dove continua a essere calpestata, e smascherare chi nasconde l'identità di oppressore dietro narrazioni false di paladino degli ultimi. Oggi l'antifascismo, al di là di qualunque sia il proprio credo, è precondizione per definirsi umani.
È opporsi a una deriva verso l’imposizione del pensiero unico di odio, di prevaricazione, di mito del più forte e tutela dei veri responsabili dell'impoverimento materiale e culturale che viviamo. Il 25 aprile saremo in piazza perché la resistenza non è finita, e intendiamo continuarla con chiunque veda nella solidarietà sociale tra i più deboli e nell'autorganizzazione le vie per emanciparci dalla tossicità del presente e costruire la ricchezza del possibile dalle macerie di un futuro di rassegnazione e resa, che non ci appartiene e mai ci avrà. Restiamo antifascisti, restiamo umani.Firmato
Giovani per il 25 Aprile