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Dura nota dell'ordine degli architetti al mondo politico. Scrivono: «2019 se la politica non ci ascolterà ci faremo sentire noi. In queste settimane, e nelle prossime, abbiamo assistito, e assisteremo, a visite di leader politici, nazionali e locali, nei nostri territori, in vista delle elezioni regionali. Realtà del mondo del terzo settore, attività produttive industriali, artigianali e agricole, associazioni varie... tutto è buono per far vedere l'interesse del politico di turno per gli elettori, che siano singoli o rappresentanti di gruppi sociali, più o meno numerosi... Grande dimenticato, al solito, il mondo delle professioni tecniche, quel mondo al quale tutti, ma proprio tutti, chiedono sacrifici nelle emergenze, ormai costanti, pretendendo prestazioni gratuite, o quasi, salvo sminuire, se non disprezzare, il lavoro di pianificazione e progettazione, ritenuto secondario, anzi di impiccio, rispetto al fare. Al Consiglio di Stato pende ancora una causa tra Architetti e Ingegneri contro la Regione Abruzzo sui minimi tariffari; la ricostruzione non parte e molti cercano di incolpare i tecnici, frenati da norme e burocrazia incomprensibili; negli uffi degli Enti Pubblici (altri grandi dimenticati dalla politica) i tecnici vanno scomparendo, ed i pochi rimasti arrancano tra norme in continuo cambiamento e responsabilità crescenti. Insomma, del mondo delle professioni tecniche, autonome e pubbliche, non importa a nessuno, tanto con qualche incarico sottopagato si pensa, spesso a ragione, di zittire il tecnico polemico di turno, e gli Ordini Professionali sono visti, anche dagli stessi iscritti, come inutili. Abbiamo scritto ai parlamentari abruzzesi, eletti in Abruzzo, più volte... ci hanno risposto sempre, e solo, un paio di loro. Ora si torna al voto in Regione; se non volete ascoltarci voi ci faremo sentire noi. Sereno 2019», conlude la note degli architetti della provincia di Teramo.