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pannelladinanna
Il noto psichiatra Raffaele Morelli, nel corso della trasmissione TV di LA7 “Non è l’arena” del 15 marzo 2020, come ricordavo nel precedente articolo pubblicato da Certastampa  ci ha avvisato:
“rischiamo un’epidemia psichica, abbiamo 12 milioni di italiani che usano psicofarmaci, non li lasciamo soli”. Un parere che ha ricevuto recente e autorevole conferma dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui passeggiate e corse, se fatte con criterio, rappresentano un “presidio sanitario”.
Dicevano un tempo i genitori ai figli pigri: dove entra il sole non entra il dottore! Ma i tempi sono cambiati e così, per garantire oggi il diritto alla salute dei minorenni è dovuto intervenire, addirittura, il Ministero dell’Interno con una circolare che, in realtà, spiega l’ovvio: …. “ è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori….”.
Quindi, così come si possono portare al passeggio i cani, ora sarà possibile portare anche i propri figli. Una circolare che, in altri tempi, avremmo ritenuto pleonastica e persino grottesca, ma che oggi appare utile per evitare che tanti genitori “coraggiosi” siano multati e addirittura denunciati da zelanti agenti di polizia giudiziaria.
Dunque, non solo un’emergenza sanitaria causata dal terribile virus, ma anche indotta da alcuni irrazionali provvedimenti del Governo, e, prima di tutto, da chi sarà ritenuto responsabile d’aver anticipato alla stampa il contenuto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, fatto che, com’è noto, ha favorito la “fuga” in massa di migliaia di cittadini lombardi verso il meridione, così contribuendo alla diffusione del virus, al punto da rendere doveroso ipotizzare la consumazione del grave delitto di epidemia colposa, aggravato dalla morte di numerosi cittadini.
Un contagio che, a causa della carenza strutturale della sanità pubblica, ha rinvenuto proprio nei presidi sanitari, un formidabile moltiplicatore, come dimostra tragicamente la strage di medici e infermieri e, per quanto concerne l’Abruzzo, l’esplosione del virus addirittura all’interno dello stesso ospedale di Teramo.
E, se da un lato sono sempre più gravi ed evidenti le responsabilità e tragiche conseguenze dell’inadeguatezza strutturale della sanità pubblica, dall’altro appare lampante l’insufficienza delle misure restrittive adottate che, nonostante il sacrificio dei diritti di libertà dei cittadini, non hanno certo impedito la diffusione del virus, mentre l’auspicato rallentamento del contagio appare piuttosto una conseguenza dell’enorme e incontrollata diffusione della patologia.
Al duplice disastro sanitario e alla strage annunciata, si è così aggiunto, quello previsto e prevedibile di un’economia peraltro già in difficoltà, realizzati tramite quella che il teramano Marco Pannella avrebbe definito una “strage di legalità”.
Il Governo, difatti, almeno sino all’approvazione del decreto legge “sanatoria” del 25 marzo 2020 n.19, ha beatamente ritenuto di poter limitare l’esercizio di fondamentali diritti costituzionali, tramite provvedimenti amministrativi assunti nella forma di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, dunque palesemente nulli per assoluta carenza di potere, così sottraendosi al controllo di legittimità costituzionale che avrebbe operato il Presidente della Repubblica e all’approvazione del Parlamento, se avesse deliberato nelle forme del decreto legge.
Dunque, una grave e ingiustificata violazione della legittimità costituzionale, alla quale, con il citato decreto del 25 marzo 2020 n. 19, il Governo ha inteso porre rimedio “ex post” tramite una norma di “sanatoria” che autodichiara (art. 2 comma 3) “salvi gli effetti prodotti e gli atti adottati” sulla base dei precedenti provvedimenti normativi, come se fosse possibile “sanarne”, con effetto retroattivo, la palese nullità.
Per quanto concerne poi il “diritto di passeggiata”, il testo della norma, avente finalmente forza di legge, prevede (art. 1 comma 2 lett. n), non solo la possibilità di limitare, ma anche quella di sospendere (sic!) le attività motorie all’aperto o in luoghi aperti al pubblico. La stessa disposizione (art. 1 comma 1) statuisce, per fortuna, che tutte le misure restrittive previste dovranno esser adottate secondo “principii di adeguatezza e proporzionalità” e, speriamo, di quel sano buon senso sinora mancato.
Speriamo allora che il Presidente del Consiglio, al quale il decreto se convertito senza modifiche, conferirà poteri “proconsolari” paragonabili in parte a quelli riconosciuti dal parlamento ungherese all’aspirante dittatore Orban, ricordi il saggio detto dei nostri genitori:
dove entra il sole non entra il dottore!

Vincenzo di Nanna