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TESCHIDINANNA

La stampa americana non usa certo giri di parole e così descrive, con un articolo dal  titolo provocatorio “WELCOME TO THE ORWELLIAN ITALY, pubblicato il 4 aprile dal noto sito “ZERO HEDGE”, l’incubo in cui è piombato il Bel Paese (https://www.zerohedge.com/political/welcome-orwellian-italy-2020:

….”Tutti concordano sul fatto che le restrizioni imposte agli italiani e alle loro libertà civili non sono solo draconiane: sono insensate anche dal punto di vista medico, implementate ufficialmente per far scendere la curva di diffusione del virus, ma in realtà per distruggere il morale e la volontà delle persone. Perché tutto ciò? Il peggio deve ancora venire. La volontà e la risoluzione degli italiani devono essere spezzate al fine di inaugurare tagli e “riforme” in stile greco che porteranno l’Italia in ginocchio, e quindi costretta ad accettare qualsiasi misura imposta dall’UE…”.

L’impietosa e cruda analisi si spinge sino al punto di paragonare l’attuale governo italiano, alias La Junta,ad una “giunta militare sudamericana che ha dirottato il potere con un colpo di stato. Chiamatelo come volete questo colpo di stato: pandemia, Covid-19, virus, o qualunque altra cosa. Le libertà civili sono state sospese anche al di là delle semplici necessità mediche e della ragionevolezza, molto peggio di qualsiasi altro paese in Europa. Il governo italiano attuale sembra una replica di un governo fantoccio istituito da potenze straniere, proprio come nel 1943, dopo che l’Italia fu divisa in due governi, uno a sud nella zona occupata dagli Alleati e uno a nord dove gli occupanti erano i tedeschi. Nessuno ha eletto questo governo, i suoi ministri, il premier, i viceministri. Tutti fanno parte di una strana coalizione di ex acerrimi nemici che, dall’oggi al domani, si è trasformata in un gruppo di vecchi amici, solo per condividere il potere”.

Un giudizio severissimo che i principali media nostrani accuserebbero subito di “complottismo”, ma che non appare privo di fondamento laddove si compia un’analisi complessiva dei bizzarri ed insensati provvedimenti adottati dal Governo italiano, con lo scopo - dichiarato ma non realizzato - di contrastare la diffusione dell’epidemia da “coronavirus”.

Difatti, con lo scopo, ripetiamo solo dichiarato, di fermare la crescita del contagio, sono state mortificate le principali istituzioni su cui si fonda la nostra società, che il poeta Ugo Foscolo nel suo capolavoro “ I Sepolcri” riassume con la nota metafora “Dal dì che nozze, tribunali ed are dier alle umane belve esser pietose di se stesse e d’altrui….

Con la parola nozze si riferisce alla famiglia, ora duramente colpita, in maniera del tutto irrazionale e incomprensibile, dai draconiani provvedimenti governativi che, come si ricorderà, “concedevano” la possibilità di portare a spasso il proprio cane ma non anche i figli, costretti ad un’estenuante e dannoso isolamento sociale e reclusione domiciliare, quando semmai il governo avrebbe dovuto raccomandare di restare il più possibile all’aria aperta ed al sole, nel rispetto del distanziamento sociale. E, neppure, può agevolmente comprendersi la chiusura quasi totale dei Tribunali, quando ben avrebbero potuto tenersi udienze con la presenza fisica delle parti, nel rispetto delle regole e precauzioni del distanziamento sociale. I cittadini sono stati di fatto privati dello stesso diritto di ricorrere alla tutela giurisdizionale, in un momento in cui, purtroppo, si sono moltiplicati abusi e soprusi anche da parte delle Forze dell’Ordine. Ancor meno comprensibile appare poi la chiusura dei luoghi di culto che, per i credenti, rappresentano un fondamentale punto di riferimento, aggregazione, conforto morale e spirituale, quanto mai preziosi in un momento di così grande difficoltà. Chi difende la scelta del governo affermando semplicisticamente che sarebbe possibile pregare in qualsiasi altro luogo, finisce per negare un diritto pur previsto e garantito dalla Costituzione.

Dunque, una serie di provvedimenti che, non solo hanno distrutto il morale dei cittadini, ma, addirittura, azzerato le principali istituzioni su cui si fonda la stessa civiltà, al punto da privare gli italiani dei principali riferimenti sociali.

Per completare il già desolante quadro, il Governo non ha esitato a far ricorso agli elicotteri, utilizzati con la tecnica militare del volo radente, tipica dei regimi totalitari e ciò al fine di sorvegliare e terrorizzare pacifici cittadini, “colpevoli” d’aver passeggiato lungo spiagge solitarie (vd. https://certastampa.it/37604-il-caso-elicotteri-per-sorvegliare-i-cittadini-soldi-sottratti-alla-sanita.html).

Una condotta la cui logica e utilità ai fini sanitari, sfugge ad ogni possibilità di umana comprensione, al punto da consentire d’ipotizzare un grave danno per l’erario a causa dell’elevato e ingiustificato costo (vd.https://www.rpiunews.it/post/videonews-elicotteri-per-controllare-le-nostre-passeggiate-di-nanna-e-danno-erariale.html)   

Ma la tutela della salute pubblica non è stata sempre una priorità perseguita con coerenza ed efficacia dal Governo, come dimostra la lettura della circolare del MINISTERO DELLA SALUTE, DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA Ufficio 4 (n. 0012302-08/04/2020-DGPRE-DGPRE-P), avente per oggetto “Indicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19, riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione” che, in materia di “Esami autoptici e riscontri diagnostici” ha così statuito: “Per l’intero periodo della fase emergenziale non si dovrebbe procedere all’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19, sia se deceduti in corso di ricovero presso un reparto ospedaliero sia se deceduti presso il proprio domicilio.4 2. L’Autorità Giudiziaria potrà valutare, nella propria autonomia, la possibilità di limitare l’accertamento alla sola ispezione esterna del cadavere in tutti i casi in cui l’autopsia non sia strettamente necessaria. Analogamente le Direzioni sanitarie di ciascuna regione daranno indicazioni finalizzate a limitare l’esecuzione dei riscontri diagnostici ai soli casi volti alla diagnosi di causa del decesso, limitando allo stretto necessario quelli da eseguire per motivi di studio e approfondimento.

Perché mai non si sarebbe dovuto procedereall’esecuzione di autopsie o riscontri diagnostici nei casi conclamati di COVID-19?

Una disposizione che, al pari delle altre date in materia dei diritti di libertà dei cittadini, sembra sorretta da una “logica” oscura e impenetrabile, tanto più che, come si afferma nella contraddittoria circolare, “con il decesso cessano le funzioni vitali e si riduce nettamente il pericolo di contagio (infatti la trasmissione del virus è prevalentemente per droplets e per contatto)…”

Inoltre, appariva certo assolutamente urgente e necessario studiare e approfondire la conoscenza di una patologia all’epoca ancora del tutto ignota. 

Difatti, è solo grazie al buon senso di alcuni medici “ribelli” rispetto alle disposizioni date dal Ministero della Salute che, grazie all’esperimento di autopsie, abbiamo potuto scoprire come l’effetto più insidioso del Covid 19 sia rappresentato dalla “Coagulazione Intravascolare Disseminata”, consistente nella formazione di grumi di sangue e trombosi. 

Si è così accertato, con grave e colpevole ritardo, che i trattamenti tramite ventilazione meccanica nelle terapie intensive erano addirittura controindicati, con la conseguenza che alcune complicanze ben potrebbero esser state prodotte da diagnosi errate e quindi da terapie inadeguate e persino dannose. Il ritardo nell’espletamento delle autopsie, favorito purtroppo dall’incomprensibile ed irrazionale disposizione contenuta nella citata circolare, ha così impedito l’impiego di cure efficaci a base di fluidificanti del sangue.

Quante sono le vittime di tali errate diagnosi e cure?

Certo è che il compito delle Procure, che non potranno esimersi dallo svolgimento di severe indagini, appare (a dir poco) arduo perché, com’è tristemente noto, i cadaveri sono stati cremati e negati persino i funerali.

E allora, se è pur vero che, come ricordava Foscolo all’amico Pindemonte, all’ombra dei cipressi o dentro l’urne confortate di pianto il sonno della morte non è certo “men duro”, i parenti degli estinti si sono visti, non solo negare i funerali, ma persino recapitare le fatture per le spese di una cremazione non richiesta, addirittura prima della restituzione delle ceneri.
La stampa americana che con sarcasmo ha presentato ai suoi lettori un’Italia Orwelliana, purtroppo ha torto.
Questa è una tragedia infernale, dove è venuto meno persino il rispetto per i morti.

“A noi prescrisse il fato illacrimata sepoltura

 

Vincenzo di Nanna                         Gianni Carbotti