«Caro Papà, visto che questo maledetto virus ci ha impedito di tenerti la mano...» è con queste parole che l'assessore Filipponi ha iniziato il suo saluto al padre, Gaetano, ucciso dal Covid due giorni fa. Un saluto spezzato dalle lacrime, pieno di quell'amore profondo che lega un figlio maschio al padre, ovvero all'esempio che porterà per sempre scolpito nell'anima. Un saluto che ha rievocato altri giorni dolorosi, queli del troppo prematuro addio a Maria Assunta, figlia e sorella. "Oggi sono papà anche io, racconta Antonio..." il resto è l'infinito rincorrersi dei messaggi di quanti, in queste ore, hanno voluto testimoniare la loro vicinanza. Che era testimonianza di generosità "Per uscire dal dolore, bisogna amare gli altri..."