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ospedaleteramo2Le scriventi Federazioni rilevano che fino al 2019, l’assegnazione del F.S.R. sia stato squilibrato e penalizzante per il sistema sanitario della provincia di Teramo e privo di qualsiasi criterio di coerenza con i criteri assegnati invece dal governo centrale alle regioni. Si è cioè operato un taglio lineare sulla spesa storica anziché utilizzare un sistema sostanzialmente pro–capite.
Si sottolinea, e non per mero campanilismo, che con tale sistema la Regione ha supportato le Asl che continuavano a sostenere costi sempre maggiori, penalizzando nel contempo quella teramana che negli ultimi anni ha sempre rispettato l’equilibrio di bilancio come ribadito in tutte le relazioni accompagnatorie inserite negli strumenti di programmazione.
Infatti, dal 2015 al 2018, poiché i numeri sono testardi, a fronte di una perdita complessiva di oltre 216 milioni di euro generato dalle altre asl regionali, l’utile di circa 3,5 milioni di euro della Asl di Teramo è stato utilizzato al fine di concorrere a ripianare il debito sopra citato.
Il gap di assegnazione ha replicato negli anni una situazione di difficoltà che ha di fatto impedito l’assunzione di ulteriore personale, la realizzazione di ulteriori investimenti in attrezzature e tecnologia e, anche alla luce della mancanza nel territorio di Teramo di strutture private, di attuare strategie volte ad arginare la crescente mobilità passiva, predominante verso la regione Marche. Peraltro, tale gap, ha prodotto ulteriori gravi scompensi legati alla pandemia in atto: oggi è pressoché generalizzata la carenza di figure sanitarie (molto meno per i territori che ospitano università) e, dunque, le figure che negli anni passati si sarebbero potute assumere disponendo dei fondi necessari, oggi non sono più disponibili a causa della loro carenza, tanto che la Asl di Teramo che nel panorama regionale è quella che ha bandito più concorsi, vede andare deserti molti bandi.
Infine, in un’ottica di contenimento del costo del personale, funzionale all’equilibrio economico delle ASL, nel corso dell’ultimo quadriennio 2017-2020, la Regione Abruzzo ha fissato per la spesa di personale, così come per altre voci di spesa, degli specifici limiti per le 4 ASL regionali, limiti (contenuti nelle Deliberazioni pubblicate sul sito di ogni Asl nella sezione trasparenza relativa ai bilanci) dall’esame dei quali emerge con evidenza come la ASL di Teramo sia quella, tra le 4 ASL regionali, che – nel corso del quadriennio di riferimento - ha avuto il minor incremento percentuale a fronte di valori caratterizzati da punti di partenza pressoché omologhi.
In conclusione, alla luce di quanto sopra esposto, non può che rilevarsi con assoluta evidenza il sottodimensionamento del limite di spesa per il personale fissato per la ASL di Teramo, anche e soprattutto in rapporto alle altre realtà aziendali regionali; sottodimensionamento al quale – si auspica - occorrerebbe fornire un’adeguata risposta in termini di incremento del riferito limite di spesa, anche nella necessaria prospettiva della opportunità di garantire un’omogeneità di trattamento alle singole realtà territoriali della Regione Abruzzo in termini di potenziali prestazioni sanitarie da fornire alla cittadinanza.

Cgil - Cisl Uil