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GIANGUIApprendiamo con grande desolazione, visto il periodo storico così complesso che sta vivendo il nostro Paese che la città di Teramo sia in mano al "visconte dimezzato", tale Gianguido D'Alberto.

Il sindaco, come il personaggio calviniano, pesca dalle situazioni ciò che più gli fa comodo.

Il 6 dicembre il governatore regionale Marsilio firma l'ordinanza per il passaggio della Regione Abruzzo dalla fascia rossa a quella arancione. Cambiano poche cose ma le principali sono: riapertura dei negozi e riapertura delle scuole per i ragazzi di seconda e terza media.

Tale ordinanza ha piena efficacia, il governo può eventualmente impugnarla in un percorso tortuoso e lungo. Ma cosa fa il nostro visconte? Lascia che i negozi aprano ma le scuole no.

In contrasto con un'ordinanza regionale e a differenza di tutti gli altri comuni abruzzesi che oggi riapriranno  le scuole, il comune di Teramo non lo farà.

Vorremmo chiedere a D'Alberto come mai, visto che è in contrasto con l'ordinanza regionale, ne ha accettata una parte e rifiutata un'altra?

Ha avuto timore della reazione dei commercianti?

Lo ha fatto per poter festeggiare in piazza l'accensione delle luci natalizie la sera stessa?

"Chiudiamo le scuole per evitare assembramenti" e poi ci facciamo tristi selfie di gruppo in piazza?

Quale comitato scientifico ha consultato il nostro sindaco prima di permettere l'apertura dei negozi ma non quella delle scuole?

Un'ordinanza o la si accetta o la si contesta, non si sta nel mezzo come tanto piace a D'Alberto.

Lo invitiamo, pertanto, a smettere di fare politica e pensare ai problemi seri della città e del comune perché al momento siamo amministrati dall'ipocrisia fatta Giunta comunale.

Franco Fracassa

Maurizio Salvi

Consiglieri comunali Futuro In

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