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POKER007“Il poker è una metafora della vita. Il modo in cui la persona si comporta giocando a poker, corrisponde al modo in cui si comporta nella vita. Non esiste migliore esercizio psicologico che osservare le azioni e le reazioni delle persone al tavolo da gioco. Non sono gli occhi lo specchio dell'anima, ma il poker”. Questa citazione tratta da Il cartaio, film di Dario Argento, uscito nel 2003, raccoglie in sé tante verità. Da un lato appare chiaro che per giocare a poker servono abilità che sono preziose anche nel quotidiano; dall’altro emerge evidente come in fondo una partita a carte possa essere osservata nella sua complessità e incertezza come un esempio perfetto della vita e delle sue variabili. Soprattutto il primo aspetto, quello delle abilità che si possono utilizzare al tavolo verde come nella vita quotidiana, appare interessante. Perché consente anche ai neofiti di capire quali sono le caratteristiche ideali per diventare dei campioni. Chi scopre di avere questi talenti, non deve fare altro che informarsi sulle regole del poker e iniziare a giocare: potrebbe sviluppare una nuova passione, che sa diventare talvolta anche remunerativa.

Per cominciare osservate gli altri

Tra le prime abilità necessarie per diventare dei bravi giocatori di poker va collocata la capacità di leggere le altre persone e mettersi nei loro panni. Per riuscirci occorre capire cosa pensa chi ci sta di fronte, magari individuando gesti che fanno parte della comunicazione non verbale e che rivelano ansie o punti deboli. Proprio come i tell del poker, che mettono a nudo un bluff, questi piccoli tic ci fanno comprendere se il capoufficio è nello spirito giusto per chiedergli un aumento di stipendio oppure se una ragazza ha un interesse per noi e possiamo invitarla a cena. Bisogna ricordarsi, infatti, che come la vita, anche il poker è un gioco in cui le informazioni sono incomplete e occorre basarsi sugli indizi per capire quale strategia adottare. Un‘altra abilità del poker che giova nella vita di tutti i giorni è la capacità di controllare le emozioni e l’ansia. La regola di contare fino a 10 prima di rispondere a un’offesa o a una domanda spiacevole vale nella vita e ovviamente anche nel poker. Mostrare a un avversario che la sua mossa ci mette in difficoltà, significherebbe consegnargli la vittoria su un piatto d’argento. Quindi il giocatore non tradisce nessuna emozione e imparare a farlo permette di essere in grado di affrontare anche i momenti difficili nel lavoro come nelle relazioni. Insomma, un modo per sviluppare autocontrollo, che si esercita al tavolo da gioco e che poi diventa fondamentale per vivere una vita senza recriminazioni.

Cinque linee guida da osservare

Il terzo elemento prezioso è assumersi le responsabilità. I campioni raccontano che la vittoria al poker non dipende dalla fortuna. La Dea Bendata ha un ruolo secondario e prendersela con lei quando si perde, sarebbe un atteggiamento infantile. Una buona abitudine anche per la vita di ogni giorno, che spinge chi la pratica a non scaricare sugli altri la responsabilità per un errore, ma ad analizzare che cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo. Ancora, nel gioco del poker avere tempismo è fondamentale. Agire al momento giusto significa orientare la partita nella direzione che si preferisce: ma in fondo non è la stessa cosa per la nostra esistenza? Qualcuno potrebbe dire che tra le abilità di un buon giocatore che possono diventare preziose anche per la vita quotidiana c’è la competitività, ma esistono elementi più importanti. Tra tutti il saper negoziare, che discende in fondo tanto dal sapere leggere le altre persone quanto dal gestire le emozioni. Solo chi può vantare queste abilità è anche in grado di definire bene la propria posizione al tavolo come nel quotidiano.

I grandi campioni insegnano

Queste cinque abilità che servono in tutti i contesti, in fondo, si possono facilmente riconoscere quando si analizzano vita e risultati dei campioni. Come ha scritto Il Fatto Quotidiano, commentando la nomina a vicecampione del mondo di Dario Sammartino, nel poker la fortuna è determinante per le singole mani, ma la valutazione delle probabilità, l'osservazione del comportamento degli altri giocatori e l'esecuzione di bluff per indurli in errore fanno la differenza nell'arco di una partita. Come la concentrazione, la disciplina, la pazienza, il confronto con sè stessi. Doti che vanno coltivate e che ispirano tanti campioni, come il teramano Gianluca Bernardini.