Ci sono luoghi in cui la correttezza, il rispetto e il senso del dovere devono essere osservati a coscienza e cura del senso istituzionale.
Tutto per coscienza civica nei confronti dei Cittadini e dello Stato.
Non è più ammissibile tollerare comportamenti inadeguati e offensivi verso le persone, le istituzioni e le idee da parte di chi utilizza parole e gesti in modo improprio e spesso volgare, non a casa propria ma in Consiglio Comunale.
Ogni singolo membro del consesso civico non rappresenta solo se stesso ma l'intera cittadinanza, pertanto offendere un consigliere significa offendere tanti cittadini votanti che hanno scelto di essere rappresentati.
La sacralità di tale condizione non consente a nessuno di utilizzare gesti squallidi e parole violente in ambienti che dovrebbero costituire il simbolo della cittadinanza attiva e dell'educazione al senso civico. Non si possono dimenticare atteggiamenti incresciosi del consigliere di maggioranza Lanfranco Lancione nel corso di questi anni, quali il gesto del pugno chiuso nel giorno della proclamazione dell'attuale amministrazione o il post dello stesso relativo all'orrore delle Foibe nel quale il consigliere offese i martiri di quello sterminio e la verità storica. È sempre lui in Consiglio Comunale a minacciare pesantemente un collega e a utilizzare bestemmie per esprimere il suo disappunto. Non ultimo questa mattina il consigliere Lancione, per manifestare la sua contrarietà ad una legittima richiesta del consigliere Luca Corona, ha dimenticato o mai conosciuta l'arte della dialettica per mimare una risposta farcita di epiteti sconci. A Corona è stato dato del pazzo e paragonato il suo cervello a quello di una gallina.
Dover ricorrere a un eloquio scurrile e a una gestualità triviale significa non essere in grado di sostenere le proprie posizioni in contesti che richiedono invece il sacrosanto rispetto della Costituzione.
A sconvolgere oltre a tali inopportuni comportamenti è stata la mancanza di richiamo all'ordine in un luogo che rappresenta il cuore dell'istituzionalitá cittadina. E allora converrebbe tacere o andarsene. Allo stesso modo delle parole urlate e mimate, lascia perplessi il silenzio di chi dovrebbe farsi sentire come garante dell'alto valore civico oltre che politico delle attività che in tali contesti si svolgono.
Dove sono ora le garbate ma incisive risposte del Primo Cittadino o del Presidente del Consiglio?
Francesca Persia
(Forza Italia)