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ARBITROPer poter iniziare un discorso innovativo sulle prestazioni arbitrali è necessario che venga sgombrato il campo da quei pregiudizi che, purtroppo, hanno finora impedito di giudicare l'operato dell'arbitro in base alla logica considerazione che si tratti di un uomo.Pertanto sono infatti convinto che, nonostante la indiscussa professionalità, non sia facile, per il mondo dell'informazione in genere, possedere un bagaglio di conoscenze tale da consentire di acculturare gli appassionati di calcio in modo preciso. Diamo un freno quindi alla facile e comoda abitudine di scaricare le responsabilità, di ogni mancato successo, sul direttore di gara. Non sorprende più nessuno nè fanno notizia, infatti, certi atteggiamenti vittimistici rivolti verso l'arbitro. L'arbitro di oggi è severamente impegnato, preparato e maturo professionalmente, in più aiutato dal Var che il suo significato è l'acronimo di Video Assistant Referee, che collabora con l'arbitro in campo per chiarire situazioni dubbie, avvalendosi dell'ausilio di filmati e di tecnologie che consentono di rivedere più volte l'azione, a velocità variabile nelle decisioni più difficili. Si deve, allo stesso modo, riconoscere che nonostante il mastodontico business e gli interessi che oggi circolano all'interno del pianeta calcio, anche i calciatori e gli allenatori hanno raggiunto un senso della misura ed un grado di responsabilità, indirizzati ad un rinnovato spirito di collaborazione con l'arbitro. Entrando nello specifico dobbiamo chiederci quali son o i punti che vanno considerati allo scopo di comprendere le difficoltà legate all'operato dell'arbitro sul terreno di gioco. E' necessario interpretare le decisioni arbitrali in modo sempre più attento, tenendo conto dell'evoluzione del gioco del calcio. Naturalmente siccome nessuno è perfetto, può essere fatto ancora tanto per migliorare la collaborazione sia con gli atleti che con i tecnici. Si possono riscontrare degli errori in campo e che si tende a migliorare, è altrettanto vero che bisogna essere consapevoli delle difficoltà che si possono incontrare nell'espletamento dell'attività arbitrale. Nello specifico è importante anche la collaborazione degli assistenti arbitrali con il direttore di gara nel rilevamento delle irregolarità, sbandieramento del fuorigioco e in tutte le segnalazioni di sua competenza. Le azioni si svolgono pressochè simultanee, dato che trascorre un tempo minimo tra il rilevamento ed il fischio dell'arbitro. Se siamo convinti di queste difficoltà, ci sarà anche più facile comprendere e giustificare possibili errori. Bisogna considerare anche che la visione dalle tribune, gradinate o dalle curve risulta falsata rispetto a quella dell'arbitro o degli assistenti arbitrali che si trovano sul terreno di gioco e in linea con la palla. E' infatti sufficiente un minimo scarto, sul piano ottico, per giudicare una errata valutazione. Sono sempre del parere, pur riconoscendo il possibile errore umano, che 9 volte su 10 chi si trova in campo giudica meglio e più giustamente.Bisogna sapere che, prima dell'inizio della gara vengono stabilite delle intese tra la terna arbitrale ; particolari segni convenzionali sanciscono il provvedimento che dovrà assumere l'arbitro, in quanto essi indicano l'infrazione commessa dal calciatore. Tutto questo è impossibile coglierlo all'esterno ; come si può dire una frase ingiuriosa, una protesta verbale detta in modo scorretto. Dobbiamo solamente essere convinti che la terna arbitrale ha una visione più diretta, perchè ravvicinata, degli eventi e per tale motivo, bisogna accettare sportivamente le decisioni, bisogna essere consapevoli delle difficoltà di giudizio in cui si viene a trovare lo spettatore. La durata della gara la decide l'arbitro perchè sicuramente tiene in considerazione gli infortuni dei calciatori e ogni atteggiamento ostruzionistico che porti a ritardare le riprese del gioco. L'arbitro a mio giudizio è un uomo onesto che lega la sua passione per il calcio e per dare sempre il massimo non tralascia alcun particolare : vita sana, senza vizi, alimentazione equilibrata ma non monacale, quattro, cinque allenamenti alla settimana, trascurando spesso la famiglia, commette alcuni errori nelle gare che dirige ma si vuol sempre migliorare per correggerle. Sarebbe bello per i Direttori di gara ricevere un bell'applauso del pubblico nel momento in cui lo speaker annuncia il nome dell'arbitro che dirige la gara. Significherebbe che il calcio, e la mentalità in esso legata, ha fatto passi da gigante.