“Copiare è un’arte”, tuona Franco Fracassa, dai banchi dell’opposizione, elencando i numeri del nuovo Pef della TeAm che sarebbero, appunto, copiati da quelli del passato, arrivando addirittura a indicare in 54mila ì residenti a Teramo… come nel 2017. “Ovvio che anche i costi della tariffa, spalmati su 54mila persone, sono diversi se spalmati su 51mila - accusa Fracassa - questo è un Pef che va ritirato”. Addirittura, spiega Fracassa: “Si passa da pagina 50 a 100… segno che è stato copiato male da quelli del passato”.
Fracassa, poi, chiede al sindaco se sia vera la lettera con la quale D’Alberto, scrivendo al presidente della TeAm, avrebbe chiesto un taglio di 240mila euro sul personale. Col rischio di tagliare posti di lavoro.
Replica la maggioranza, tra i corridoi del Consiglio che sì, è vera quella lettera (vedi sotto) ed è vero quel taglio, che non va a colpire gli operai, ma quella fascia di emolumenti, tra i dipendenti (ovvero gli amministrativi) che possono subire un taglio senza pregiudicare la loro dignità professionale, sempre nell’ottica del fatto che la TeAm ha un eccesso di personale.