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La nostra redazione è stata contattata da diversi cittadini che abitano in prossimità del cantiere ormai abbandonato da oltre un anno (zona comparto 34, nel rione Borgo Santa Maria), dove sarebbe dovuto sorgere un nuovo polo scolastico per Pineto. “Era il lontano maggio 2021 quando il cantiere è stato predisposto e pubblicizzato in pompa magna dagli amministratori comunali, e ricordiamo” tuonano alcuni residenti “le rassicurazioni di questi ultimi sul fatto che i lavori si sarebbero svolti con celerità e all'insegna della sicurezza. Come è facile apprendere dalle fotografie che alleghiamo, il cantiere ha praticamente creato una voragine a picco, dove man mano le piogge e gli altri eventi meteorici stanno erodendo terreno al di sotto della strada sita sopra lo scavo e dove si trovano le nostre abitazioni”. L’area in questione, come grossa parte di Pineto e dintorni, è carsica: il terreno argilloso (ottimo in passato per le fornaci) è esposto più degli altri al rischio smottamenti. “Rammentiamo” proseguono i residenti “che inizialmente erano stati sistemati dei teli neri, per agevolare lo scorrimento delle acque piovane lungo la scarpata, ma con il tempo ed il completo abbandono dei lavori, questi teli sono scomparsi e noi temiamo per la nostra incolumità. Durante lo svolgimento dei lavori erano stati garantiti degli interventi di messa in sicurezza, in particolare un muro di contenimento che evitasse lo sbriciolamento del terreno verso valle ed invece, non solo alcun intervento è stato realizzato, ma i lavori giacciono in stato di abbandono da oltre un anno. Non ci interessano le ragioni per cui la realizzazione dell'opera sia stata interrotta (c'è chi parla di esistenza di una falda acquifera o di un impluvio, altri di errori nella progettazione o persino di erronea individuazione della zona su cui fare sorgere il polo scolastico) noi vogliamo solo essere tutelati e vivere in tranquillità nelle nostre case. Siamo profondamente indignati per questa situazione, ma soprattutto preoccupati, visto che le nostre abitazioni (che abbiamo acquistato con i sacrifici di una vita) si trovano proprio al di sopra della voragine e nessun amministratore, quantunque sollecitato in tal senso, si sta interessando della questione”. Va detto che si stanno inviando Pec al Comune per denunciare il rischio catastrofe e non mancheranno dure battaglie legali, che vedranno probabilmente a breve interessata la magistratura. “Ultimamente” precisano “è stata predisposta una recinzione con pannelli metallici la cui utilità sembrerebbe esclusivamente quella di occludere la visuale, evitare che qualcuno cada dallo strapiombo e non far scorgere ai passanti la pericolosità del cantiere; il tutto evoca che la situazione è ben lontana dallo sbloccarsi. Stiamo cercando di coinvolgere tutti gli abitanti della zona e siamo pronti a qualsiasi iniziativa utile alla risoluzione di questa infausta vicenda, anche perché abbiamo capito che se non scendiamo in campo direttamente nessuno si farà promotore delle nostre istanze. Confidiamo sul fatto che gli amministratori locali intendano agire con diligenza e buon senso, la smettano di tergiversare ed intervengano finalmente con la dovuta celerità, ossia immediatamente, visto che lo stato dei luoghi si fa di giorno in giorno più preoccupante. Vogliamo sperare” concludono i residenti “che, come spesso accade in Italia, non si debba verificare qualche tragedia, prima che qualcuno si avvera di dover intervenire”.

Mauro Di Concetto

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