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Screenshot_2023-05-07_alle_09.59.26.pngSono le sette del mattino, il sole ancora tiepido scalda Teramo, in questa stranissima domenica di maggio, che all’improvviso sembra uscita dal tempo Il Giro d’Italia ha preso di prepotenza il controllo della città, il rosa domina, le biciclette passano ovunque, è un tripudio di due ruote. Ma non sono quelle dei professionisti del pedale, non sono quelle degli atleti che attraverseranno l’Italia, scalando colli e montagne, attraversando vallate e pianure, sfiorando la sabbia e la neve… no, sono quelle degli amatori, degli appassionati. In circonvallazione Ragusa, davanti alla sede della Mediolanum, si è radunata una piccola folla di maglie azzurre, sono quelle dei partecipanti alla pedalata sponsorizzata dalla Banca. Aspettano. Sanno che questa, per loro, non sarà una domenica come le altre, e neanche la loro pedalata amatoriale sarà come le altre, perché partiranno da qui, dalla Circonvallazione, per salire alla Specola, poi a Miano, e poi riscendere, con un compiuto anello, per tornare a Teramo. E non saranno soll, perché con loro ci sarà un monumento dello sport italiano e mondiale: Francesco Moser. Quando arriva, in un attimo il silenzio è quasi liturgico: non è un uomo, è un mito e come tale va omaggiato e celebrato. Lui sorride, risponde gentilissimo alle nostre domande, ricorda i suoi Giri d’Italia e l’emozione di una cronometro che è storia. Poi, foto di gruppo e via in sella.. c’è da pedalare verso Miano.

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