La Cisl chiede assunzioni e mette un freno al precariato. I numeri forniti dalla Cisl scuola sono preoccupanti. Con il nuovo anno scolastico andranno in pensione 3 dirigenti scolastici, 585 docenti, 287 Ata e un educatore. Lasceranno la scuola 67 insegnanti dell'infanzia, 199 della primaria, 117 delle medie e 202 delle superiori. In provincia dell'Aquila andranno in pensione: un dirigente scolastico; 19 docenti della scuola dell'infanzia, 60 della primaria, 28 delle medie e 36 delle superiori.In provincia di Chieti: 22 insegnanti dell'infanzia, 48 della primaria, 29 delle medie e 55 delle superiori. A Pescara lasceranno il lavoro per la pensione: 1 dirigente scolastico, 12 insegnanti della materna, 55 della primaria, 34 delle medie e 66 delle superiori. A Teramo il pensionamento riguarderà: 1 dirigente, 14 docenti della materna, 36 della primaria, 26 delle medie e 45 delle superiori. Per quanto riguarda il personale Ata sono previsti 287 pensionamenti, di cui 7 direttori amministrativi, 41 assistenti amministrativi, 16 assistenti tecnici, 220 collaboratori scolastici, 2 infermieri e 1 cuoco.
«Quasi 900 pensionamenti in un anno», spiega la Cisl scuola Abruzzo e Molise, Davide Desiati: «sono un numero significativo, che si va a sommare ai tanti posti vacanti nella scuola, sia per quanto riguarda i docenti che il personale Ata. Abbiamo già oggi un quadro preciso di ciò che accadrà a settembre, in quanto le domande di pensionamento vanno presentate entro il mese di gennaio. E i dati ci dicono che, per evitare ripercussioni sulla docenza e sui servizi, è necessario procedere immediatamente alle assunzioni, che devono essere a tempo indeterminato. Non si può rispondere ad una simile mole di pensionamenti con precariato che si aggiunge al precariato pregresso. Alla riapertura delle scuole i ragazzi devono trovare in aula personale a tempo indeterminato».