Finalmente è arrivata la notizia tanto attesa: l’edificio ex ARTA, oggi sede ARPA in piazza Martiri Pennesi, sarà abbattuto e non ricostruito. Un risultato importante per la città, ma che va raccontato
con chiarezza e onestà.
Quello che oggi viene presentato come un traguardo dell’amministrazione comunale in realtà è il
frutto di un lungo percorso nato contro le intenzioni iniziali del Comune. È bene ricordarlo: il
Comune di Teramo, guidato dal Sindaco Gianguido D’Alberto, aveva già avviato l’iter per la
ristrutturazione dell’edificio, con tanto di delibera pronta per il passaggio in Consiglio comunale.
Esistevano già tavoli tecnici tra Comune e ARPA in cui si discuteva della ristrutturazione, non
dell’abbattimento.
A determinare il cambio di rotta non è stata una visione improvvisa dell’amministrazione, bensì la
pressione mediatica (avviata da un articolo di certastampa ndr) politica e popolare: cittadini, associazioni e l’opposizione comunale si sono espressi
chiaramente contro la ristrutturazione, indicando invece la necessità di restituire piazza Martiri
Pennesi alla sua vocazione originaria di spazio aperto e vivibile, anche in ottica di parcheggi e
funzioni pubbliche.
In particolare, è stato il Consigliere regionale Paolo Gatti a farsi carico di una linea diversa e concreta,
aprendo un confronto diretto con il Presidente della Regione, Marco Marsilio, e con i vertici ARPA.
È proprio da questo dialogo – e non certo da una decisione spontanea del Comune – che è partita
la vera svolta: l’abbandono dell’idea di ristrutturazione e l’impegno per l’abbattimento dell’edificio.
Oggi, però, leggiamo comunicati stampa in cui il Sindaco si prende tutti i meriti, senza alcun
riconoscimento per chi ha inciso davvero nel determinare questo esito. È un atteggiamento che,
purtroppo, abbiamo imparato a conoscere in questi sette anni: quando c’è da prendersi meriti, il
Sindaco se li attribuisce tutti; quando ci sono responsabilità, le scarica altrove. Un approccio poco
istituzionale e tutt’altro che corretto.
Riconoscere l’apporto anche dell’opposizione e di chi, pur non condividendo la linea politica del
Sindaco, ha lavorato per l’interesse della città, non è un atto di debolezza ma di maturità politica. E
invece ancora una volta si sceglie di ignorare il contributo altrui, anche quando è stato decisivo.
Il percorso per l’abbattimento dell’ex ARPA è solo all’inizio: il Comune dovrà ora attivare tutti i
procedimenti urbanistici necessari, ma ci auguriamo che almeno da qui in avanti si scelga la
trasparenza, la condivisione e – perché no – anche un po’ di sincera gratitudine verso chi ha
permesso davvero di arrivare a questo risultato.Quindi un grazie va al Presidente Marsilio, all’Arpa, al Presidente Gatti e a tutti i teramani che a vario
titolo hanno contributo a svegliare dal suo torpore l’amministrazione comunale rendendo possibile
una inversione di rotta rispetto ad una scelta sbagliata che sembrava irreversibile.
CAPOGRUPPO FRATELLI D’ITALIA
Luca Co