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Opodera2OpoderaSiamo alla follia. Non ci sono altre parole per descrivere quanto accaduto – o meglio, quanto sta accadendo – in viale Bovio, una delle arterie principali della città. Appena due settimane fa l’asfalto era stato rifatto, fresco di stesura e di polemiche sulla tempistica dei lavori. Oggi, a sorpresa, le ruspe sono tornate… per scavare esattamente dove si era appena asfaltato.

Uno spettacolo che ha lasciato i cittadini tra l’incredulo e il rassegnato. "È come rifare il letto dopo averlo appena disfatto", commenta un passante. Ma la metafora potrebbe essere anche più amara: perché in questo caso il letto lo paghiamo noi, e anche a caro prezzo.

Pare che i lavori odierni riguardino un intervento sotterraneo – probabilmente su condotte o cavi – dimenticato (o ignorato?) nel cronoprogramma precedente. Risultato: si rifà, si scava e poi, forse, si rifà di nuovo. Il tutto in meno di quindici giorni.

Una domanda sorge spontanea: nessuno coordina? Nessuno controlla? Possibile che nel 2025 i lavori pubblici si facciano ancora “a compartimenti stagni”, con interventi scollegati e senza una visione d’insieme?

 

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