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tribunale-teramo-3All’udienza preliminare di domani mattina, martedì 22 settembre, il WWF Italia depositerà la propria dichiarazione di costituzione di parte civile nel procedimento penale dinanzi al Tribunale di Teramo contro ex amministratori e tecnici della Ruzzo Reti SpA per fatti risalenti a diversi anni fa e relativi al mancato o insufficiente funzionamento dei depuratori di Villa Rosa, Alba Adriatica, Sant’Omero, Sant’Egidio, Nereto e Corropoli. L’inchiesta della magistratura teramana è andata avanti per anni raccogliendo dati, analisi e prove  in merito alle conseguenze negative, prima sui corsi d’acqua, in particolare il torrente Vibrata, e poi sul Mare Adriatico, del mancato funzionamento di numerosi depuratori della provincia teramana. Il tutto con effetti dannosi sull’ambiente, ma anche sulla salute dei cittadini e di conseguenza sull’economia legata al turismo che rischia di essere compromessa da episodi come quelli che sempre più spesso si registrano sulla costa abruzzese. “La gravità delle imputazioni, la molteplicità dei fatti contestati, la diffusività dei danni conseguenti ipotizzati, impongono un rapido passaggio alla fase dibattimentale”, dichiara l’Avv. Tommaso Navarra, che rappresenta il WWF nel procedimento. “Come l’esperienza, anche recente, insegna, solo un ciclo virtuoso della depurazione è in grado di tutelare la qualità dei nostri fiumi e del nostro mare. Come WWF Italia abbiamo dato il nostro contributo di denuncia nella fase delle indagini e seguiremo il processo in ogni sua fase”. “Il WWF segue da sempre le vicende legate allo stato di fiumi e torrenti”, dichiara Claudio Calisti, Presidente del WWF Teramo. “Anche in queste occasioni avevamo segnalato quanto stava accadendo sul torrente Vibrata. Purtroppo i nostri corsi d’acqua, al di là delle promesse fatte, continuano ad essere in condizioni molto problematiche, ben lontano dai livelli di qualità che dovrebbero avere per legge. La qualità dei fiumi dovrebbe essere al centro dell’attenzione tutto l’anno e non solo durante il periodo estivo quando sulla costa ci si accorge dei risultati negativi di politiche gestionali sbagliate. Auspichiamo che anche le associazioni di categoria, che vengono danneggiate dall’inquinamento, intervengano nel procedimento. Il WWF è abituato a lavorare costantemente e spesso silenziosamente per i beni comuni, a differenza di altri che preferiscono “urlare” sulla stampa, spesso accusando genericamente gli ambientalisti di non fare nulla, soprattutto quando le azioni di tutela ambientale disturbano i loro interessi”.