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Foto sindaco astolfiIl sindaco di Atri (Teramo), Gabriele Astolfi, sollecita la Regione a richiedere al Comitato Percorso Nascita Nazionale il parere per mantenere in attività il punto nascita di Atri. La richiesta, in una lettera di oggi, si basa sul decreto del Ministero della Salute che consente il mantenimento o l'attivazione dei punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui. Il Comune ritiene infatti, si legge nella lettera, "di poter far valere gli standard operativi occorrenti per riattivare il punto nascita di cui è stata disposta la chiusura dalla ASL di Teramo dal 1 novembre 2015". A Regione e suo Presidente - Commissario ad acta - si chiede di "voler raccogliere positivamente la sollecitazione per assicurare la tutela degli interessi collettivi incisi negativamente dal provvedimento di chiusura". Con il Decreto Commissariale dell'11 febbraio scorso, era stata approvata la relazione predisposta dal Comitato Percorso Nascita Regionale che, nel rimodulare i punti nascita dell'Abruzzo, aveva escluso tra gli altri quello attivo nell'Ospedale di Atri. L'Amministrazione Comunale aveva proposto ricorso al Tar dell'Aquila facendo rilevare che i dati presi a riferimento dal Comitato Regionale erano riferiti al triennio 2011-2013 nel quale non si era superata la soglia minima dei 500 parti annui e che nel 2014, viceversa, il numero era stato superiore. Nel frattempo, il decreto del Ministero della Salute. Proprio ieri, in considerazione del mutamento nella normativa nazionale, il Consigliere Luciano Monticelli ha consegnato ufficialmente la lettera con cui, insieme ad altri cinque rappresentanti della maggioranza (il capogruppo Sandro Mariani e Pierpaolo Pietrucci per il PD, l'Assessore Andrea Gerosolimo e Mario Olivieri per Abruzzo Civico, Maurizio Di Nicola per Centro Democratico), ha chiesto al Presidente'Alfonso di attivarsi per chiedere la deroga prevista dal Decreto per tutti e quattro i punti nascita oggetto di provvedimento di chiusura.