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GIANGUIDOSul futuro degli asili nido teramani, ed in particolare sul rischio di ulteriore smantellamento di un sistema pubblico che negli anni si è dimostrato virtuoso, è giunto il tempo che il Sindaco Brucchi getti la maschera e dica con chiarezza cosa vuole fare in merito alla paventata privatizzazione dei nidi presenti sul nostro territorio, su cui esprimiamo la nostra contrarietà. La Giunta, infatti, dopo essersi fatta approvare dalla sua maggioranza, con la famigerata delibera n. 18 del 31 marzo 2015, una delega in bianco sul tema, si appresta infatti a preparare una privatizzazione al buio per i servizi educativi per la prima infanzia, senza far conoscere i tempi, le modalità, i criteri e i numeri  di questo scriteriato percorso che, senza le dovute garanzie, finirà per peggiorare la qualità del servizio e incrementare le tariffe per le famiglie teramane.  E’ indispensabile che l’Amministrazione riferisca immediatamente in Consiglio, o in un’apposita Commissione, sulla sciagurata ipotesi di dare ai privati almeno altri due asili nido, in quanto la discussione su una decisione di tale impatto non può essere assunta senza un confronto serio e partecipato, con il Consiglio comunale, con la città, con i coordinatori, gli operatori e con le famiglie. E’ inaccettabile e irragionevole, poi, come l’esito di tale scellerata decisione, sotto l’aspetto della distribuzione territoriale del servizio, porterebbe a chiudere gli asili pubblici comunali in vaste e significative porzioni periferiche del territorio quale, ad esempio, la frazione di S. Nicolò a Tordino, già penalizzata nel tempo dalle scelte di questa Amministrazione e sul cui bacino sono già presenti servizi forniti da privati. Se è vero che la situazione del personale comunale degli asili è complessa, oltre a ribadire che in questi anni non si è fatto nulla per risolvere il problema, riteniamo che sia inconcepibile proprio in questa fase la soluzione di tagliare in modo scriteriato un servizio pubblico così importante. Bisognerebbe, invece, pensare ad un vero sistema integrato dei servizi educativi che non sostituisca il pubblico e che consenta in questa fase transitoria di conservare una omogenea ed alta qualità dei servizi a parità di costi per le famiglie, fino alla piena operatività della Legge n. 107 del 2015 che, a regime, rivedrà completamente, rinforzandolo, il sistema pubblico dei servizi educativi per la prima infanzia. Perdere questo treno ora sarebbe una follia e su questo invitiamo l’amministrazione a un confronto serio. Sarebbe inaccettabile, infatti, che anziché ridurre i Nove Assessori si preferisca tagliare gli asili nido e ridurre le garanzie di qualità di un servizio fondamentale per le nostre famiglie che, se così fosse, rischierebbero di pagare caro l’ennesima scelta scellerata di una giunta comunale ormai al capolinea.        Per i gruppi consiliari al Comune di Teramo Partito Democratico e Teramo Cambia   I Capigruppo: Gianguido D’Alberto   Antonio Filipponi