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Conf Stampa TeramoPoesia 14032016Sarà Neri Marcorè a dare voce alle poesie scelte per questo titolo, sostenendo l’intervento critico di Galaverni. Si è svolta stamani - nella Sala Consiliare di Palazzo Melatini, sede della Fondazione Tercas, alla presenza del Presidente Enrica Salvatore e del Segretario Generale  Annamaria Merlini - la Conferenza Stampa di presentazione della X Edizione di TERAMOPOESIA: un piccolo festival sulla Poesia che ha come obiettivo l’Osservazione della Realtà Poetica Contemporanea. Sono ormai dieci anni che TerAmoPoesia si presenta al suo pubblico, appassionato di versi. In questi anni di attività la città ha visto passare negli spazi utilizzati per gli incontri, come la Sala S. Carlo del Museo Archeologico, autori e attori italiani fra i più apprezzati da chi, come critico o come semplice lettore, segue la vita di questa forma espressiva che segna oggi il punto più vivo della creazione letteraria in Italia. Anche nel decennale, in continuità con la nostra tradizione, avremo ospiti che hanno come riferimento centrale della loro attività il linguaggio poetico, inteso come terreno di scrittura, di critica o di interpretazione attoriale. La rassegna, un progetto proprio della Fondazione Tercas, quest’anno si svolgerà in quattro incontri i cui titoli propongono affascinanti percorsi di lettura: Il male di vivere, Il canto della gioia, Il gioco della torre e Le giovani parole. Nel primo incontro  Il male di vivere - che si terrà nella Sala S. Carlo del Museo Archeologico in Via Comi a Teramo, con inizio alle ore 18,00 - il critico letterario e saggista Roberto Galaverni ci condurrà nel mondo poetico di alcuni autori che in poesia hanno generato un’impietosa riflessione sulla vacuità del vivere (Cesare Pavese, Sylvia Plath, Antonia Pozzi, Paul Celan…). Sarà Neri Marcorè a dare voce alle poesie scelte per questo titolo, sostenendo l’intervento critico di Galaverni. Il secondo incontroIl canto della gioia - che si terrà nella Sala S. Carlo del Museo Archeologico in Via Comi a Teramo, con inizio alle ore 18,00 - è dedicato all’altra faccia della medaglia: la gioia del poeta nello scoprire, con immutato stupore, la vita. Questo percorso critico di letture sarà condotto da Gabriella Caramore, autrice di numerose trasmissioni culturali radiofoniche. Parlando dell’opera dei poeti scelti, la sua voce si alternerà con quella dell’attrice Paola Quattrini che leggerà poesie di Saffo, Dickinson, Borges, Szymborska, Sandro Penna… Nella terza serata - che si terrà nella Sala S. Carlo del Museo Archeologico in Via Comi a Teramo, con inizio alle ore 18,00 - verrà ripreso un gioco già proposto in una passata edizione, Chi butti dalla torre? Questa è la domanda che viene posta a tre esponenti della cultura abruzzese: Alessandro D’Alatri, Luisa Prayer e Giuliano Di Tanna. Chi scegliere fra due grandi poeti della nostra storia letteraria? Chi verrà gettato dalla torre e chi sarà risparmiato? Per motivare la loro scelta, D’Alatri, Prayer e Di Tanna indicheranno alcune poesie degli autori a confronto che saranno poi lette per il pubblico teramano dall’attore Bartolomeo Giusti. La serata conclusiva della Decima Edizione di TerAmoPoesia si svolgerà ad Atri, città d’arte tra le più belle d’Abruzzo, con inizio alle ore 18,00. Un piccolo spostamento territoriale per festeggiare, nell’armoniosa bellezza del suo Teatro Comunale, un anniversario importante. Nella continuità e nella ripresa, si chiude un ciclo di dieci anni con il ritorno di Mariangela Gualtieri, poeta molto amata dal pubblico di TerAmoPoesia, autrice e interprete del “rito sonoro” Le giovani parole". Gli incontri in programma, come per le passate edizioni, sono stati ideati e curati da Silvio Araclio Daniela Attanasio. Anche in questa decima edizione – ha affermato il Presidente Enrica Salvatore  – la rassegna, riproponendo una formula già consolidata ed apprezzata, ci invita a porci ancora la domanda: “Perché i Poeti”, Perche la Poesia, ed ha sottolineato che questa decima edizione inizierà il 21 marzo che è anche la Giornata Mondiale della Poesia. Una ricorrenza voluta dall'UNESCO per valorizzare una forma espressiva che ha “un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della comunicazione e della pace”.