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D'ALBERTODopo l’ennesimo giro di dadi sul tavolo di Teramopoli, imbandito da tempo sulla pelle dei cittadini, il Sindaco Brucchi, plenipotenziario senza alcun potere, e ciò che resta della sua “maggiominoranza”,  continuano penosamente a discutere solo di poltrone e gestione del potere e si dimostrano ancora irresponsabilmente non curanti dello stato disastrato in cui versa la nostra città e che è attestato in modo impietoso da una situazione finanziaria che apre un baratro soprattutto per il futuro.   Hanno discusso, ad esempio, i nostri eroici amministratori della pesante e bipolare situazione debitoria del Comune di Teramo nei confronti della Teramo Ambiente che , al netto della quota dei cd. Crediti inesigibili, continua a vantare, a fine esercizio 2015, un credito di circa 3 milioni e 300 mila euro, di cui l’Amministrazione comunale riconosce solo la metà come debito certo nel proprio bilancio, congelando, come da anni tanti ormai, la parte residua? Hanno considerato che protrarre, in violazione della legge, un’alterazione contabile significa scaricare sul futuro pesanti debiti fuori bilancio e rilevanti rischi sugli equilibri finanziari dell’ente locale e sulle tasche dei cittadini?   Hanno affrontato i magnifici 17 la questione dei misteriosi ritardi e pasticci della gara Team, che andava fatta 6 anni fa e la cui incertezza sui tempi continua a protrarre la situazione di illegittima proroga dei servizi affidati e gestiti dalla società, rispetto alla quale si è aggiunta anche la recente dichiarazione di fallimento dell’attuale socio privato Enertech?   Oppure la questione della Teramo Ambiente è inserita sul tavolo solo per quello che la società è stata sotto la guida Brucchi, ovvero strumento di potere al servizio più della politica che dei cittadini, macchina produttiva soprattutto di consenso elettorale, come ammesso e riconosciuto nell’ultimo consiglio comunale anche da alcune forze politiche fuoriuscite dalla maggioranza e che oggi sono chiamate ad un ultimo atto di coerenza?  E, nello stesso senso, con quali motivazioni Brucchi e i suoi intendono rimettere in discussione la governance del Ruzzo, se non per una bieca logica di gestione del potere e per reinventare una nuova maggioranza, infischiandosene di mettere a repentaglio un duro ma efficace risanamento in atto?  Si sono resi conto gli azionisti delle quote di maggioranza che stanno discutendo e litigando di fette di potere, mentre il nostro comune, sotto la loro pessima gestione, è sprofondato in condizioni di predissesto finanzario, come denunciato, invano, dallo stesso dirigente del settore competente nel parere allegato al bilancio? E questo sarebbe il senso di responsabilità di cui tutti i protagonisti del tavolo, attori e comparse, si riempiono quotidianamente la bocca? Sia chiaro, chiunque decida di continuare a sostenere chi ha portato questa città al disastro si assume, oltre ad una responsabilità per ciò che è stato, dalla quale nessuno che ha appartenuto a questo modello Teramo può sfuggire, una enorme e gravissima responsabilità verso il futuro dei nostri cittadini, sui quali sono scaricate tutte le colpe del centrodestra cittadino.  Prolungare l’agonia di questa straziante gestione politico amministrativa non è atto di responsabilità verso i cittadini, che di fatto hanno già azzerato da tempo la loro fiducia, ma una grave manifestazione di irresponsabilità verso una città che deve essere messa in condizione, perché lo merita, di recuperare una dignità che gradualmente dal 2004 chi ci ha mal amministrato le ha fatto perdere.     Gianguido D'Alberto  Capogruppo Gruppo consiliare Partito Democratico Teramo