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ilaria de sanctisCon l’istituzione della nuova zona a traffico limitato di Via Capuani, i teramani non residenti in centro perdono altri parcheggi liberi. In quasi tutto il quartiere San Giorgio, come già accaduto nel quartiere di Santa Maria Bitetto, il sindaco Brucchi ha considerato solo stalli liberi per i residenti, dimenticandosi di tutte quelle persone che raggiungono il centro anche solo per fare un semplice acquisto. Se da un lato è giusto riservare gli stalli per i residenti, dall’altro appare opportuno individuare delle misure per non imporre una sorta di tassa urbana di soggiorno a chi vuole o deve, magari per lavoro, sostare in città e non risiede in centro. Quello dei parcheggi è un problema comune a molti centri storici, ma a Teramo, per la totale assenza di programmazione di chi ci amministra, sta assumendo degli aspetti veramente inquietanti: mi domando se quello di  Brucchi e dei suoi non sia un piano per disincentivare la sosta a Teramo. In un crescendo di misure volte a eliminare parcheggi liberi, infatti, abbiamo assistito a paletti impattanti disseminati in ogni dove, introduzione di parcheggi per un tempo limitato, eliminazione materiale di parcheggi liberi, resistenza dei soli parcheggi a pagamento, parcheggi destinati ai residenti, senza ben capire la strategia urbana. Se l’obiettivo ultimo è quello di rendere più fruibile il centro ai pedoni, forse sarebbe il caso di trovare delle soluzioni affinchè la città venga raggiunta con facilità. Il limitare zone al traffico deve essere il volano  per aumentare le presenze in città e non il contrario ma per ottenere ciò occorre disegnare una nuova Teramo, prevedere le criticità e provvedere a eliminarle prima di pedonizzare la città, con investimenti mirati e opportuni. Ad oggi, gli unici interventi, peraltro fallimentari, che si è registrato sono stati il BIKE SHARING  le cui stazioni, attualmente, non si sa neanche che fine abbiano fatto, e il CAR POOLING i cui risultati benefici non si conoscono. Probabilmente quello che non è ben chiaro al Sindaco è  che limitare così i parcheggi del centro, prima di creare delle infrastrutture, come aree di parcheggio di scambio fuori le mura, idonei a recepire l’utenza e rete di collegamento ad hoc con il centro, è un attentato all’economia cittadina, caratterizzata dalle saracinesche abbassate. E che non vengano presi come scusante a questa mancanza i parcheggi San Francesco e  San Gabriele, o quello nuovo nei pressi della stazione ferroviaria, perché, ad ogni modo, sono sempre a pagamento. Il problema di Teramo è la mancanza di una strategia del piano urbano per la sosta che sia compatibile con una città che possa realmente diventare una smart city e  che sappia tutelare le necessità dei residenti in centro storico, senza comprimere oltremisura e in modo ingiustificato le necessità di tutti i cittadini teramani. Ilaria De Sanctis