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PAOLUCCIIIII"Questo piano rappresenta l'ultimo atto prima dell'uscita dal commissariamento della sanità abruzzese. Abbiamo adempiuto alle ultime prescrizioni e adesso, in qualsiasi momento, il consiglio dei ministri può adottare la delibera tanto attesa". Così Silvio Paolucci, assessore alla Sanità della Regione Abruzzo, questa mattina in conferenza stampa a Pescara ha presentato il Piano di riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale 2016-2018. Al suo fianco il direttore del Dipartimento Angelo Muraglia, il direttore dell'Agenzia sanitaria Alfonso Mascitelli, il sub-commissario Giuseppe Zuccatelli e un'ampia rappresentanza di dirigenti del settore. "Per la prima volta, con un punteggio pari a 163, a fronte di una soglia minima di 160 punti, risultiamo pienamente adempienti sull'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza - ha proseguito Paolucci - Inoltre siamo riusciti a garantire un equilibrio finanziario che ha visto passare il risultato di esercizio da meno 164 milioni di euro nel 2007 a più 7,1 milioni di euro nel 2015". L'assessore alla Sanità ha affermato che "il comparto sarebbe dovuto cambiare in ogni caso e noi procederemo attraverso una politica di contenimento dei costi, ma anche di nuovi investimenti. Non necessariamente dovremo chiudere in attivo - ha rimarcato Paolucci - ma allo stesso tempo non bisognerà pescare nelle tasche dei cittadini". Per contenere i costi si interverrà principalmente sulla farmaceutica e sulla voce beni e servizi, mentre sono già nel piatto una parte delle risorse che verranno investite per la realizzazione di cinque nuovi ospedali. "Occorrono 371 milioni di euro per realizzare le nuove strutture sanitarie a Sulmona (L'Aquila), Avezzano (L'Aquila), Lanciano (Chieti), Vasto (Chieti) e Giulianova (Teramo) - ha sottolineato l'assessore - Abbiamo già sbloccato 102 dei 228 milioni di euro di provenienza statale, presto arriveranno le altre risorse e la parte mancante sarà coperta della Regione. Inoltre c'è sempre in ballo - ha ricordato Paolucci - anche il project financing per la realizzazione del nuovo ospedale clinicizzato di Chieti". GUARDA https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2F397879510257269%2Fvideos%2F1220478781330667%2F&show_text=0&width=560">QUI L'INTERVISTA A PAOLUCCI "Il tasso di ospedalizzazione, che nel 2009 era pari a 186 per 1.000 abitanti, è sceso a 153,7, nel rispetto della soglia massima nazionale equivalente a 160 - ha rimarcato Paolucci - e anche la soglia relativa all'appropriatezza dei ricoveri, che non deve superare il tetto del 21% nel rapporto tra ricoveri a rischio inappropriatezza e ricoveri non a rischio inappropriatezza, è scesa al 15%". A fronte di segnali incoraggianti, permangono però alcune criticità: "Il tasso di ospedalizzazione per gli anziani con più di 75 anni è in continua diminuzione, ma è pari a 368,1 mentre il riferimento nazionale è quota 351,7. Inoltre il numero di posti letto equivalenti per l'assistenza agli anziani con più di 65 anni in Abruzzo si attesta sui 7,09, mentre la soglia minima nazionale è di 9,8". Per questo Paolucci spiega di voler puntare "sull'assistenza domiciliare, in particolare per i pazienti cronici, limitando i ricoveri ospedalieri, ma anche sulla riqualificazione della rete ospedaliera, sugli investimenti in selezione, formazione e valutazione delle risorse umane, sull'accelerazione degli investimenti in infrastrutture e tecnologie, sul contatto diretto con il paziente, sulla certificabilità dei bilanci e della qualità del sistema sanitario regionale, e sulla tempestività e correttezza nel rapporto con i fornitori". Proprio il miglioramento dell'assistenza domiciliare rappresenta la chiave per decongestionare gli ospedali e accrescere la qualità complessiva del servizio sanitario. "Ogni ospedalizzazione inappropriata deve essere percepita come una sconfitta - ha concluso l'assessore - e per contrastare questa tendenza promuoveremo un nuovo modello di assistenza domiciliare, completandola con una rete residenziale che garantisca alle famiglie momenti di sollievo, potenziando l'integrazione della medicina di base e investendo in prevenzione".