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regioneIl Consiglio regionale riunito in seduta ordinaria ha approvato a maggioranza il provvedimento legislativo che incentiva le fusioni dei piccoli comuni inferiori a 5000 abitanti. La Regione erogherà un contributo una tantum di 100 mila euro a titolo di compartecipazione alle spese di riorganizzazione. Inoltre ai comuni risultanti dalla fusione verranno concessi per dieci anni consecutivi un ulteriore contributo legato al miglioramento dei servizi. Tale contributo è legato al numero della popolazione del comune risultante dal processo di fusione. Inoltre nello stesso provvedimento è stato approvato la concessione di un contributo alla spese di funzionamento della Saga pari a 4 milioni di euro ed il contributo straordinario per l’anno 2016 alla fondazione CIAPI pari a 850 mila euro. La seduta è stata sospesa e riprenderà alle ore 15.15 dopo la Conferenza dei Capigruppo. «L’Iniziativa legislativa – spiega Maurizio Di Nicola, proponente del Progetto di Legge – tende a favorire ed incentivare i processi aggregativi tra piccoli comuni mediante l’erogazione di incentivi economici a supporto dell’Ente locale originato a seguito del percorso di fusione tra due o più comuni aventi una popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Ritengo che il superamento dell’inadeguatezza dimensionale e l’eccessiva parcellizzazione dell’attuale sistema amministrativo locale, presente anche nella nostra Regione, – commenta il Presidente della Commissione Bilancio – possa contribuire a migliorare l’efficienza nell’organizzazione dei servizi in favore della comunità di riferimento. Grazie alla maggiore dimensione in termini sia demografici che territoriali, il nuovo Comune sarebbe anche in grado di ottenere delle economie di scala, oltre ad aumentare la propria capacità di contrattazione con i fornitori di beni e servizi. Il riassetto amministrativo – prosegue Di Nicola - potrebbe inoltre generare anche dei risparmi, ovvero ad un contenimento della spesa pubblica, grazie all’eliminazione di inutili sovrapposizioni verticistiche in pianta organica, nonché un miglioramento delle performance individuali e organizzative del personale frutto di una maggiore specializzazione e qualificazione di funzionari e tecnici. L’organo di indirizzo politico – amministrativo, invece, acquisterebbe un maggior peso nelle relazioni con le altre amministrazioni dello Stato. Entrando nel merito della Legge appena varata dal Consiglio regione d’Abruzzo - continua Di Nicola – per i Comuni che concludono questo processo sono previsti due tipologie di sostegno: la prima che riguarda un contributo una tantum di € 100.000,00 quale compartecipazione alle spese per la riorganizzazione amministrativa; l’altro, invece, che concerne un contributo fino ad € 500.000,00 all’anno, per dieci anni consecutivi al completamento della procedura di fusione, finalizzato alla riduzione dei tributi locali, all’implementazione o al miglioramento dei servizi erogati dallo stesso Comune. Finalmente anche l’Abruzzo si dota di una Legge capace di recuperare il gap accumulato rispetto alle altre Regioni, dove, nel corso di questo ultimo triennio, si sono registrate circa 60 procedure di aggregazione, coinvolgendo 150 Amministrazioni locali tra: Lombardia, Toscana, Veneto, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Marche. Confido che la classe dirigente, soprattutto delle Aree interne d’Abruzzo, - conclude Maurizio Di Nicola - colga questa opportunità di miglioramento dei servizi offerti alla comunità». Per cui metà della provincia di Teramo dovrà cercare accorpamenti. Infatti, hanno meno di cinquemila residenti i comuni di: Isola, Colonnella, Morro D'Oro, Torricella,Cellino,Controguerra,Basciano,Castiglione,Colledara, Bisenti,Canzano,Ancarano,Penna Sant'Andrea,Cermignano,Torano Nuovo,Castilenti, Tossicia,Crognaleto,Castelli,Montefino,Valle Castellana,Arsita,Cortino,Rocca Santa Maria, Castel Castagna, Fano Adriano, Pietracamela.