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Giuseppe-Zunica-520x245Ieri sera, in un'afosa serata estiva, durante il consiglio comunale si è consumato l'ultimo atto della vicenda Publiluce. La sindaca, al cospetto di una maggioranza a ranghi ridotti e in evidente imbarazzo, ha cercato maldestramente di argomentare sulla questione Publiluce portando all'attenzione dell'aula il riconoscimento di euro 189 936,91 come debito fuori bilancio per ottemperare alla sentenza del Lodo Arbitrale che ha condannato in contumacia il Comune di Civitella del Tronto al pagamento dei canoni di illuminazione non corrisposti alla società sopracitata. Mentre, con il volto teso sicuramente immagine della sua anima, ella spiegava le ragioni del debito e ripercorreva la vicenda, la mia mente viaggiava e rinverdiva quelle scene del film di Lizzani dove il Duce travestito da tedesco insieme a Claretta Petacci, in un regime ormai in disfacimento,cercava di attraversare il confine italo-svizzero nella consapevolezza che andava incontro alla fine. La parte più inquietante della relazione (ed anche più risibile) è stata quando, per giustificare le gravi inadempienze delle mancate nomine sia dell'arbitro che del legale, ha riferito che era stata sconsigliata dal legale incaricato a costituirsi in giudizio. Riepilogando: la giunta aveva predisposto la delibera con cui si dava mandato all'ufficio preposto di nominare il legale, vengono acquisiti tre preventivi, l'incarico ricade su un noto avvocato del foro teramano che a un certo punto, dopo un colloquio telefonico con la sindaca, visti gli atti consiglia al nostro primo cittadino di desistere dal costituirsi. Tutto finisce qui, senza nessun atto scritto, nessuna comunicazione ufficiale tra il legale e l'amministrazione Civitellese. Secondo voi questa vicenda è credibile? In una pubblica amministrazione è possibile che le cose avvengano senza nemmeno una riga scritta? Ci sono delibere, lettere di incarico e quant'altro che per soprassedere alla mole di atti già ottemperati almeno qualche cosa di ufficiale doveva pur essere prodotto. Niente di Niente. In conclusione una vicenda partita male, gestita peggio che è costata alle casse del comune euro 44 000 (diconsi quarantaquattromila) in più rispetto a quanto realmente dovuto. PROSIT Il consigliere di Inversione di Rotta Giuseppe  Zunica