Alla sua famiglia giungano le condoglianze mie e di tutti gli abruzzesi».
Renzo Di Sabatino (Presidente Provincia di Teramo): «Una vita piena, operosa e laboriosa. Per lui i fari erano la famiglia ed il lavoro. Ma non era solo impresa, il Cavaliere è stato un personaggio pubblico a tutto tondo, che ha avuto un ruolo importante, in molti snodi determinante, nelle vicende politiche ed istituzionali della Provincia di Teramo e della Regione Abruzzo. "Giandomenico di Sante era un cavallo di razza. Non aveva timore di sostenere le sue idee e di combattere a sostegno di Teramo e dell'Abruzzo con le armi migliori che aveva, l'intelligenza e la diplomazia. Era un uomo gentile ed io lo ricorderò per la sua educazione impeccabile che lo rendeva molto più simile alle persone umili che agli uomini potenti, lui che era potente davvero».
Dino Pepe (assessore Regione Abruzzo): «La notizia della scomparsa del Cav. Di Sante mi riempie di commozione perché l’intera collettività perde un punto di riferimento tra i più importanti della Regione Abruzzo.
Un vuoto incolmabile perché era dotato di una dote rarissima, che appartiene solo ai Grandi Uomini, la capacità di avere una visione aerea delle cose, la capacità di capire, prima degli altri, i mutamenti di una comunità anticipandone le occasioni di sviluppo e di crescita.
Doti che lo hanno caratterizzato con coerenza nell’impegno politico e imprenditoriale, nella visione lungimirante del sistema creditizio del territorio e nell’associazionismo con la presidenza della Confcommercio e della Camera di Commercio.
Visione e lungimiranza che generosamente dispensava a tutti aggiungendo umanità ad autorevolezza.
Sono certo che il grande affetto di questi momenti e i tanti attestati di stima e di vicinanza ai famigliari, non rappresentano un atto dovuto e hanno un significato ancora più profondo dei pure tanti premi e riconoscimenti avuti in carriera.
Sono la prova che i Grandi Uomini vivono per sempre perché indelebile è il segno che lasciano lungo il percorso».
on. Giulio Sottanelli: «L'avevo sentito l'ultima volta pochi giorni fa per invitarlo ad un evento, nella sua voce si sentiva ancora la voglia di partecipare, di esserci. Purtroppo le sue condizioni fisiche non glielo hanno consentito e oggi dobbiamo dirgli addio.
Tutti ricorderanno Giandomenico Di Sante come uno dei protagonisti della vita economica e politica della nostra regione, io voglio ricordarlo soprattutto come grande uomo e imprenditore, attento e sempre pronto a consigliare, indirizzare e sostenere le nuove generazioni.
Una persona che lascia un segno profondo nella storia della nostra comunità e che tanto ha saputo donare e costruire per gli altri, con il suo impegno di uomo, di imprenditore, di politico. Un abbraccio a tutti i suoi familiari che oggi perdono un marito, un papà, un nonno, sicuramente insostituibile e indimenticabile».
Maurizio Brucchi (Sindaco di Teramo): «La scomparsa del Cavalier Giandomenico di Sante, è una grave perdita per tutti noi, per Teramo, per l’Abruzzo.
Di Sante ha interpretato il ruolo civile, professionale e politico come servizio per i cittadini, lavorando sempre disinteressatamente ed appassionatamente per la crescita e lo sviluppo del territorio.
Il suo orizzonte è stato proiettato sulle lunghe prospettive, sulle reali necessità di uomini e territorio ed ha elargito la sua disponibilità morale e concreta con atteggiamento di partecipazione, condivisione, incitamento.
La sua figura ha segnato negli ultimi decenni la nostra storia, fondando ogni azione sul valore e la preziosità dei rapporti umani. Capitano d’industria, politico di valore, teramano nell’animo, egli ha contribuito a proiettare la sua città e l’intera provincia, verso un sviluppo diffuso.
Da rimarcare, in tutto ciò, il ruolo di mecenate, grazie al quale Teramo è stata palcoscenico di tanti eventi culturali.
Con lui viene meno un punto di riferimento; un teramano innamorato della sua città; di lui rimane l’esempio della gratuità, della generosità, della passione per uomini e territorio e la memoria generosa e limpida delle sue qualità. Alla consorte, ai figli e ai nipoti, il più caro e affettuoso abbraccio».
Il Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio esprime il suo cordoglio personale e quello dell’intera Assemblea Legislativa per la notizia della scomparsa del Cavaliere Giandomenico Di Sante. “L’Abruzzo ed in particolare la provincia di Teramo perdono un grande uomo che ha dato tanto al suo territorio – commenta Di Pangrazio- Di Sante è stato per molti anni un interlocutore acuto ed autorevole delle istituzioni regionali, sempre prodigo a trovare soluzioni per migliorare la situazione economica regionale. Le sue competenze nel settore bancario e del commercio sono state utili alla classe politica abruzzese sempre pronta a raccogliere un suo invito, un suo consiglio. Con la sua scomparsa, l’Abruzzo perde un altro pezzo di storia.”
"Anche a nome di Intesa Sanpaolo desidero esprimere il più profondo cordoglio per la scomparsa di Giandomenico Di Sante, protagonista virtuoso della vita economica abruzzese e marchigiana. - dichiara Luca Severini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo - Vorrei ricordare il continuo e proficuo impegno profuso in tanti anni dal cavalier Di Sante per il sostegno e la crescita dell'economia del territorio." "È stato fin dalla fondazione presidente di Banca dell'Adriatico, di cui ha guidato la nascita e la costante crescita fino al maggio scorso, quando la banca è confluita in Intesa Sanpaolo. - ricorda Severini - In questo importante ruolo si è sempre impegnato per rinsaldare il capillare rapporto fra la banca e la realtà economica e sociale del vasto territorio dove Banca dell'Adriatico-Intesa Sanpaolo opera, dando in tal modo un importantissimo contributo allo sviluppo imprenditoriale dell'Abruzzo, delle Marche e del Molise." "Nel ricordare l'inesauribile ricchezza umana ed imprenditoriale del cavalier Di Sante, - conclude Severini - Intesa Sanpaolo tutta si stringe al dolore della famiglia e di tutti quelli che oggi ne piangono la scomparsa."
Angelo Falone (Pd):«Giandomenico Di Sante è stata una personalità di grande umiltà, sempre disponibile ad incoraggiare i giovani che avevano bisogno di supporto, nelle arti e nella cultura.
Ricordo tanti anni fà, io, Marco Rodomonti, Ivan Barlafante e Gianluca Di Ignazio, giovani e squattrinati artisti volevamo fare una piccola mostra d'arte. Andai da lui timidamente a cercare un piccolo contributo per manifesti e locale da affittare. Dopo avermi ascoltato riuscimmo ad avere tutto.
Questa cosa non la sà nessuno, sembra anche sciocca da raccontare, ma quel gesto per noi fu immediatamente bello ...
Grazie Mimmo».