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astolfi"Apprendiamo, nostro malgrado, dagli organi di stampa del declassamento del reparto di Pediatria dell'Ospedale San Liberatore di Atri da unità complessa a unità a valenza dipartimentale, con conseguente trasferimento del primario nella Pediatria di Teramo". Così il gruppo di maggioranza del Comune di Atri reagisce alla notizia dell'ennesimo provvedimento penalizzante per il nosocomio atriano, a cui viene inferto un nuovo colpo dopo la chiusura del punto nascita e il declassamento della cardiologia UTIC. "Siamo di fronte all'ennesima dimostrazione di mancanza di un piano di rilancio e di progettualità da parte della Regione - aggiunge il gruppo di maggioranza - un ulteriore affronto per Atri e tutta l'area vasta Val Fino, Silvi, Pineto e parte della Val Vomano oltre che di una parte del pescarese che da anni utilizza i servizi di eccellenza del nostro ospedale, che va così a perdere una struttura di grande efficienza”. “E’ il momento di agire in maniera forte – continuano gli amministratori della città ducale – contro la Regione e contro questo governo della sanità a guida Pd, affinché avviino un confronto con i sindaci dei comuni interessati per l'apertura di un tavolo di concertazione che metta al primo punto la qualità e il potenziamento dei servizi erogati dall'ospedale di Atri, onde evitare ulteriori declassamenti". "Il piano messo in atto dal Pd regionale, provinciale e locale – aggiunge il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi, - sembra essere quello di ridurre il nostro ospedale a un mero poliambulatorio, ricovero per anziani e lungodegenza, a tutto vantaggio della sanità del pescarese, soprattutto privata. In una provincia come quella di Teramo in cui manca la sanità privata e con una conformazione territoriale così complessa e variegata penalizzare ulteriormente la sanità pubblica è inconcepibile”. “Dispiace ancora di più vedere – aggiunge Astolfi - che quel provvedimento è stato firmato anche dalla nostra concittadina Maria Mattucci, direttore sanitario. Un ringraziamento va a lei, al presidente Luciano D'Alfonso, all'assessore regionale Silvio Paolucci, al consigliere regionale Luciano Monticelli e infine all'intero Pd, che per anni, dalla campagna elettorale a oggi, hanno sempre ingannato i nostri concittadini affermando che il San Liberatore sarebbe stato potenziato”. “Un governo regionale a guida Pd - conclude il primo cittadino - dovrebbe far funzionare la sanità pubblica, potenziando i già ottimi servizi erogati dal nostro ospedale, se non sarà così come amministrazione riuniremo le associazioni, i sindaci dei comuni limitrofi e i cittadini per mettere in campo azioni forti nei confronti della Regione".