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Riflessioni a voce alta di: Ennio Abbatescianni - Basket Ball Teramo image«Abruzzo terra di cestisti.
Osservando da lontano sembrerebbe di si, due squadre di seria A, 6 squadre di serie B, con il ricordo ancora forte del Teramo e Roseto nella massima serie. Da tali eccellenze chissà quante altre realtà tra serie C, serie D e promozione. Purtroppo non è così. Da una più attenta analisi emerge che lo sport a livello di serie minori e di giovanili è in netto regresso. Diminuiscono le iscrizioni al minibasket, diminuiscono le squadre giovanili e necessariamente anche i risultati. L’organizzazione dei campionati di eccellenza, serie D e serie C è tutt’altro che semplice. E’ utile quindi capire in cosa si differenziano le due fasce di campionati. Serie A e serie B hanno le loro eghe che organizzano i campionati per cosi dire in autonomia dalle sedi regionali e provvedono ad organizzare in dettaglio tutte le attività a corollario delle competizioni. Le altre serie minori e le attività delle giovanili sono o meglio dovrebbero essere organizzate dal comitato regionale Abruzzo con sede a Pescara e diretto da oltre 3 lustri del presidente Di Girolamo. E’ di tutta evidenza come le ragioni della “crisi di vocazione” dei giovanissimi e delle difficoltà di reperire squadre per le cosiddette minors è da ricercare nell’ambito delle attività del comitato regionale. Il asket oltre ad essere lo sport più bello del mondo, come dicono gli americani, è anche uno sport difficil da giocare, molto difficile da allenare e difficilissimo da arbitrare. I motivi sono tanti e svariati e di difficile illustrazione. Stante queste difficoltà, i regolamenti federali, spesso aggiornati dalle cosiddette DOA, prevedono un pluralismo di persone che dovrebbero occuparsi, ognuno per il suo, dei diversi aspetti che ruotano attorno alle attività di un comitato regionale. In Abruzzo invece viviamo l’era della famiglia feudataria che da sempre si occupa di tutto. Sicuramente il presidente eterno e la sua collaboratrice svolgono una mole di lavoro importante e talvolta in modo egregio a storia però ci insegna come gli incarichi pubblici di tipo elettivo non dovrebbero essere reiterati nel tempo, è umano ed inevitabile che una troppo lunga permanenza sul trono crea grandi sinergie con taluni e di conseguenza scontenta tal altri e, soprattutto, porta a non osservare la vita del reame in modo obiettivo e critico. Parafrasando il profeta Maometto se i ragazzi non vanno al basket occorre che il basket vada nelle scuole l comitato Abruzzo dovrebbe coordinare tutta una serie di attività che le società andrebbero a svolgere nelle scuole. Si dovrebbe investire nella promozione e nelle attività parascolastiche tanto più che le società versano molti soldi nelle casse della federazione ed una parte di quest denar resta nella disponibilità del comitato regionale. Si potrebbero regalare dei canestri ai comitati di quartieri dotati di un campetto, si potrebbero organizzare dei mini camp pomeridiani, a spese del comitato, dedicati ai csd “ragazzi di strada”. Si potrebbero organizzare degli scambi di giovani finalizzati all’apprendimento del asket. La stessa cosa andrebbe poi fatta nel reperimento di giovani arbitri, fondamentali per questo sport, che avrebbero uno straordinario esempio e mentore nel più importante arbitro italiano tutt’ora in attività che guarda caso abita a Roseto e quando non è in giro per l’Europa ad arbitrare sta a Roseto, si si Roseto degli Abruzzi. Invece oggi in Abruzzo abbiamo le situazioni che adesso vi descriverò, sotto gli occhi di tutti che però nessuno nota.
Il calendario del campionato di serie C è stato pubblicato 5 giorni prima della data di inizio. Nessuno ha potuto organizzare le trasferte con soli 5 giorni di anticipo. Per raggiungere il minimo numero di squadre iscritte sono stati riaperti i termini (ormai scaduti) per circa 12 ore durante le quali si è materializzata una squadra per altro proveniente direttamente dal CSI e si sono dimenticati di proporre il posto vacante alla perdente dello spareggio promozione dell’anno precedente. Il campionato di serie D poi è stato un momento importante nella storia della entropia dell’universo. gosto viene pubblicato un elenco di otto squadre iscritte, insufficiente quindi per poter iniziare e viene indicato il termine del 20 agosto per la chiusura dei termini di iscrizioneil 13 ttobre il comitato comunica che le squadre sono lievitate a 12, senza riapertura dei termini e senza pubblicarne l’elenco (immagino nuovissimi regolamenti a noi non noti). Nella stessa comunicazione viene emanato il calendario con la sola prima giornata. Tutto bene ciò che finisce bene e invece . la prima giornata viene sospesa. Si pubblica un nuovo elenco con 8 squadre e subito dopo il documento scompare, poi l’elenco passa a 9 squadre, finalmente il 27 ttobre le squadre diventano 12 (DODICI). E’ FATTA. No il 29 ttobre un nuovo comunicato annuncia che le squadre sono 11. Nel frattempo si susseguono vari comunicati che adducendo problemi informatici, tristemente, costringono al rinvio delle gare. Ed ecco il colpo di scena: il campionato diventa multi regione ma udite udite viene ancora rinviato per motivi oscuri. Lo so è stata una esposizione confusa ma è proprio quello che è successo. Entropia allo stato puro. A tutto questo va aggiunto che il menzionato comitato Abruzzo fa presente a taluni che il termine ultimo per tesserare atleti per il campionato di serie D era il 14 ttobre, rifiutando alcuni tesseramenti posteriori a tale data e poi il 30 ttobre emana l’ultima lista delle squadre che dovrebbero partecipare. Fa sorridere che l’ufficio gare pretende che le squadre, ignare di dover partecipare al campionato di serie D, dovevano tesserare in anticipo i giocatori con i quali avrebbero fatto la serie D. Dulcis in fundo alcune squadre sono state deferite al giudice sportivo per aver rinunciato a partecipare al campionato mentre altre, per la stessa trasgressione sono state semplicemente cancellate dall’elenco. Intanto nell’organizzazione dei campionati giovanili le cos vanno in modo simile un campionato under vede le prime due partite a distanza di due giorni ed una pausa tra andata e ritorno di due mesi. Ad alcune società viene negato uno spostamento richiesto di quindici giorni perche considerato troppo lungo mentre ad altre è stato concesso di giocare prima la partita di ritorno di quella di andata. imè non solo l’ufficio gare crea problemilla richiesta di alcunsocietà di copia degli atti della assemblea dei soci tenutasi a ettembre, il comitato ha rimandato alla federazione di Roma la competenza, la federazione ha detto che era di competenza del comitato, il comitato ha detto si però solo la presa visone, il regolamento federale dice che si può prendere visone ed aver copia . insomma gli atti richiesti sono ancora sotto chiave tra Roma e Pescara. Nel frattempo un comunicato ufficiale compare sul sito notte tempo ma con data antecedente. Nell’assemblea elettiva il presidente si presenta con una telecamera che registra tutto, riscrivendo l’art. 2371 c.c. e la sua interpretazione del garante. Alla richiesta di rilettura del verbale viene risposto che non è atto dovuto (non lo sapevamo). Insomma succede di tutto
A questo panorama aggiungerei solo che la cosa più triste di questi eventi descritti il consiglio nazionale conosce tutt , tace e quindi acconsente. Un gruppo di avventurosi ragazzi (più o meno giovani ma sempre ragazzi) hanno provato ad alzare la testa ma sono stati schiacciati dal peso della indifferenza di 24 società che hanno dato delega di voto al presidente. I ragazzi però non si sono arresi perche hanno scoperto che non erano soli ed ogni giorno una società, un allenatore, un socio o un appassionato di questo sport viene a conoscenza che c’è qualcuno che non ci sta. Il punto di forza di questo gruppo è la “multi etnia” ci sono società del teramano e del rosetano, del pescarese e del chietino, esperti di pallacanestro e semplici appassionati (come lo scrivente), personaggi illustri e perfetti sconosciuti, uomini e donne che partono da L’Aquila o da Lanciano per incontrarsi e discutere, consultare doa, scrivere esposti e sognare di poter cambiare qualcosa. Tante persone che dedicano parte del loro tempo a cercare di fare dell’Abruzzo una terra di cestisti».