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di-giovangiacomoo (1)«Quelle che si profilano all'orizzonte, relativamente al nuovo ospedale e al Polo scolastico, sono scelte che pretenderanno non solo un'analisi approfondita di ogni aspetto, ma anche la piena condivisione politica. Una condivisione che non deve ricomprendere solo le forze della maggioranza, ma anche quelle dell'opposizione e di tutte le componenti sociali ed economiche, perché si tratta di scelte strategiche, che investono direttamente la prospettiva e lo sviluppo complessivo della nostra comunità. Appare, infatti, in queste ore, come si stia facendo strada una logica di vertice, che sembra voler riservare al solo primo cittadino, e ad una ristrettissima cerchia di esponenti della maggioranza, la definizione di quelle stesse strategie». Lo scrive in una nota Giorgio Di Giovangiacomo, componente del direttivo della Lista Civica "Al Centro per Teramo. «Per questo, riteniamo doveroso richiamare l'attenzione di tutta la politica cittadina, ma anche della stessa opinione pubblica, alla condivisione piena e vera delle scelte relative al nuovo ospedale e al nuovo polo scolastico» Per questo, allo scopo di contribuire al dibattito, vogliamo fin da subito ribadire come sia nostro assoluto convincimento che il nuovo ospedale non possa che nascere a Teramo. Non vuole, questa, essere una mera affermazione della tradizione sanitaria aprutina, ma una necessaria ridefinizione non solo del ruolo territoriale del capoluogo, quanto della necessità di non disperdere il patrimonio di cultura medica che ha fatto di Teramo uno degli indirizzi della buona sanità italiana. Il nuovo ospedale deve nascere a Teramo, perché Teramo è la sede naturale, baricentrica ed efficace di tutto il sistema sanitario provinciale, ma sarà la condivisione politica totale a definirne la localizzazione geografica. Sul nuovo Polo scolastico, poi, se non è ovviamente in discussione la scelta territoriale, ovvero il capoluogo, sarà la localizzazione che dovrà essere frutto di quella stessa condivisione alla quale ci si richiamava per il nuovo ospedale. In questo momento di ansia e di collettiva apprensione, figlie del terremoto, Teramo ha la possibilità di dare un segno di ripresa che sia non simbolico, ma strategico, per la definizione di quello che sarà il suo ruolo nel futuro. Ed è un segno che dobbiamo dare tutti insieme», conclude Di Giovangiacomo.